di Silvestro Giaquinto
La Roma esce dal derby con una nuova soluzione. A chi chiedeva il bomber, a chi sognava Ibrahimovic, a chi sperava che fosse il momento di Destro, a chi, a fine primo tempo, nonostante la lezione della Curva Sud ad inizio partita, invocava Ranieri e la sostituzione dei “figli di Roma, capitani e bandiere”, “del mio vanto che non potrai mai avere”, Garcia ha risposto, avanzando, all’interno dell’area di rigore avversaria, Totti e ritrovando il goleador sopito in lui. Oltre ad essere geniale sulla trequarti dove sa dispensare stupendi assist a ripetizione, il numero 10 giallorosso ha dimostrato di poter essere ancora decisivo sottoporta quando nel suo normale ruolo è stato alzato Pjanic. Si è rivisto, nel secondo tempo contro la Lazio, il Totti di spallettiana memoria, capace di vincere una Scarpa d’Oro come terminale offensivo del 4-2-3-1. Dopo lo scatto bruciante e lo “scavetto” all’Etihad Stadium contro il Manchester City che lo aveva proiettato nella storia europea, a 38 anni e 3 giorni, come marcatore più longevo della Champions League, ha messo in mostra di nuovo tutta la sua classe e fame con il secondo e il terzo straordinario gol su azione stagionale: la doppietta per fare di nuovo il giro del mondo, staccando Da Costa e Delvecchio che erano a quota 9 e portandosi alla cifra record di 11 gol in campionato nei derby della Capitale, immortalandosi poi in un leggendario selfie con la Curva Sud. E allora con i giallorossi che più volte hanno denunciato problemi nel trovare la via della rete in questa stagione, con una manovra offensiva diventata più prevedibile, con Gervinho in Coppa d’Africa e Iturbe che continua i progressi, la speranza è che quello di ieri sia un esperimento destinato a protrarsi perché una presenza (quella presenza che ha mostrato condizione, fiuto del gol, tecnica, precisione, astuzia ed esperienza) all’interno dell’area rigore può fare la differenza. Completano il bottino di gol di Totti (6 in 18 presenze in questa stagione), le reti su calcio di rigore a Juve e Chievo e quello su punizione al Cska Mosca in Russia.
La Roma nel secondo tempo contro la Lazio
Quanto a Destro, ipotizzato nel 4-2-3-1 con Totti alle sue spalle, rimane per ora ai margini (panchina ad Udine e pochi minuti nel derby), ma le opportunità arriveranno sicuramente anche per lui: Garcia è stato chiaro. C’è la Coppa Italia, c’è l’Europa League, c’è un campionato da vincere, anche subentrando e dando tutto in campo. La Roma ha bisogno anche dei suoi gol dalla panchina (solo uno di Florenzi fin'ora, lo scorso anno furono 9 quelli dei subentranti e Garcia il re dei cambi in Serie A); non pensa di cederlo a metà stagione, ma c’è da convincere il giocatore che forse vorrebbe cambiare aria subito. Confidiamo che il tecnico francese gli dia le giuste motivazioni per restare. O magari guardando Torino-Milan dell’altro giorno il numero 22 avrà già cambiato idea.
Altro importante appunto dalla gara di ieri dal punto di vista tattico riguarda la bocciatura di Florenzi nel tridente d’attacco. Sostituito a fine primo tempo con la Roma in svantaggio per 2-0 per fare posto a Ljajic. E guardando gli altri precedenti non è andata meglio: prima di Roma-Lazio, con Florenzi titolare nei tre davanti, erano arrivati solo 11 punti in 7 gare con 5 gol fatti e 5 gol subiti.
Empoli-Roma 0-1 (Ljajic-Destro-Florenzi)
Roma-Cagliari 2-0 (Gervinho-Destro-Florenzi)
City-Roma 1-1 (Gervinho-Totti-Florenzi)
Napoli-Roma 2-0 (Gervinho-Totti-Florenzi)
Bayern-Roma 2-0 (Iturbe-Destro-Florenzi)
Genoa-Roma 0-1 (Ljajic-Gervinho-Florenzi)
Roma-Milan 0-0 (Gervinho-Totti-Florenzi)
Le sue caratteristiche non sembrano addirsi a quel ruolo con la squadra che si è mostrata troppo sterile dal punto di vista offensivo e con un atteggiamento che finisce per penalizzarla. Il 23enne figlio di Roma, fresco di rinnovo fino al 2019, un altro destinato a diventare capitano e bandiera, è il classico giocatore che ogni allenatore vorrebbe in squadra: capace di fare tutto, uno e trino. Sarebbe fondamentale per l’equilibrio di un 4-2-3-1, da terzino con la sua spinta e freschezza è stato tra i migliori in campo nella trasferta contro il Cska Mosca e con il Sassuolo (e Maicon è tutt’altro che al top), sabato sera a Palermo probabilmente scalerà sulla linea dei centrocampisti nel suo vecchio ruolo da mezz'ala (che ricopre nella Nazionale di Conte) con Strootman e Pjanic, viste le squalifiche di De Rossi e Nainggolan. L’olandese, come preannunciato, titolare a Udine e di nuovo al Barbera, si è già ripreso la Roma con l’assist per il primo gol di Totti. Ed è un altro pronto ora a trascinarla.
La Roma che verrà?