Nel mondo del calcio la scaramanzia ricopre un ruolo più fondamentale di quanto non ci si aspetti in realtà. La maggior parte dei giocatori ha un piccolo proprio rituale che compie per cercare di ingraziarsi il favore della sorte, pensiamo al salto di Ronaldo al momento di mettere il piede in campo o alla gomma da masticare tenuta da Kulusevski almeno finché non sbaglia il primo passaggio.

Allo stesso modo i corsi e ricorsi storici, spesso forieri di sfottò, hanno una grande incidenza, basti pensare all'arcinota idiosincrasia della Juventus per le finali, soprattutto in campo europeo. Un altro fattore ricorrente in casa Juventus negli ultimi anni è stato il fallimento, più o meno clamoroso, degli acquisti ufficializzati l'ultimo giorno di mercato. Tre nomi percorrono rapidamente il viale dei ricordi recenti: Hernanes, Anelka e Bendtner, tutti arrivati in bianconero all'ultimo sospiro delle rispettive sessioni di mercato, tutti che hanno lasciato una traccia decisamente delebile nell'ultracentenaria storia juventina.

Certamente il background di questi tre giocatori era molto differente rispetto a quello di Federico Chiesa, esterno ormai ex Fiorentina, arrivato alla corte di Andrea Pirlo proprio l'ultimo giorno dell'ultima sessione di mercato. Hernanes arrivava da una deludente avventura con la maglia dell'Inter dopo aver incantato per quattro anni alla Lazio, Anelka era ormai nella fase calante della sua carriera e reduce da un'annata in un campionato di livello inferiore come quello cinese, mentre Bendtner aveva già cercato più volte di autodistruggersi la carriera con un comportamento non proprio da professionista al di fuori del rettangolo di gioco.

Ben diversa dunque la situazione di Federico Chiesa, talento ormai emerso del nostro campionato e che ha già dimostrato di saper mantenere la testa sulle spalle anche grazie ai saggi consigli del padre Enrico. Il passaggio dalla Fiorentina alla Juventus non è mai semplice soprattutto per la pressione messa dai supporter viola, pronti a ricoprire di insulti i "traditori" passati al bianconero, come già successo per Baggio e Bernardeschi. Questa volta la furia dei toscani si è abbattuta anche sul fratello minore di Chiesa, Lorenzo, reo semplicemente di essere un parente stretto di Federico.

A complicare ulteriormente lo sbarco del nuovo numero 22 juventino nella nuova realtà c'è poi la situazione tecnica che la Juventus sta vivendo. Dopo l'addio di Sarri e l'avvento di Andrea Pirlo la Vecchia Signora è letteralmente un cantiere a cielo aperto, capace di prestazioni scintillanti come quella vista contro la Sampdoria o di giocare partite qualitativamente non sufficienti come in occasione della sfida contro la Roma.

Un compito arduo dunque quello di Federico Chiesa che, a soli 22 anni, dovrà contemporaneamente dimostrare di saper battere superstizioni, mettere a tacere i tifosi avversari e calarsi in una realtà tutta da scoprire. Una sfida intrigante e difficile a prima vista, ma che se verrà vinta sarà un grande passo avanti per lui, per il calcio italiano e, perché no, anche per il Fantacalcio.