Pescara, luglio 2011
Ciao. Mi chiamo Marco Verratti, ho 19 anni, e sono di Manoppello, in provincia di Pescara. Di lavoro, ma non solo, faccio il calciatore. Tre anni fa ho toccato il cielo con un dito: a 15 anni ho giocato, per la prima volta, per la squadra per cui ho sempre fatto il tifo. Ricorderò per sempre quella vittoria 2-0 in Coppa Italia del mio Pescara a Mezzocorona.
...Mi sembrava il coronamento di un sogno, realizzato anche grazie al mio ex allenatore Galderisi, uno che non ha avuto paura di buttarmi nella mischia e che invidio perché ha giocato, vincendo anche due scudetti, nella Juventus: la squadra che occupa l’altra (e più piccola) parte del mio cuore sportivo.
Ora, grazie ad un altro ex nazionale come Eusebio Di Francesco, ho completato il mio primo campionato di Serie B ed il mio sogno è diventato un po’ più grande: giocare, un giorno, in A con la maglia biancazzurra per poi magari approdare alla Juventus.
I bianconeri, d'altra parte, sono nel mio destino. Lo stesso Pescara, infatti, mi acquistò per pochi spiccioli e dei biglietti per la gara che 4 anni fa la Juventus giocò, in Serie B, qui all’Adriatico. E già essere in tribuna, allora, credetemi, aveva lo stesso sapore dei sogni.
Nel frattempo mi godo questa piccola ed inaspettata popolarità nella mia Pescara, coi tifosi che mi fermano mentre passeggiano sul lungomare, in Piazza Salotto o in giro per Corso Manthoné - proprio sotto casa di Gabriele D’Annunzio) -, mentre mangio arrosticini e bevo Montepulciano d’Abruzzo. Il tutto, sperando che la mia fidanzata storica non se la prenda per le particolari avances che mi fa Enzo, detto “La Vipera”.
Magari, un giorno, esulterò nella “Nave” di Cascella insieme a Marcello “Bocchino” per una promozione in A del Delfino! ...Freeeect.
Come tutti quelli come me, però, ovviamente sogno di vincere campionati, coppe, giocare in Champions League e magari anche vestire la maglia azzurra della nazionale.
Certo, é un sogno. Ma se fino a qualche anno fa giocavo in Piazza Marcinelle con gli amici e facevamo a gara a chi colpiva più finestre ed ora sono nel Pescara, beh, tutto può succedere.
Ma è meglio rimanere coi piedi ben saldi a terra e concentrarsi sul prossimo campionato col nuovo mister Zeman, che mi dicono essere un gran maestro coi giovani.
Lasciamo l’Europa a chi merita di giocarci.
Del resto...Ji nin sacc’ mang l’italian… Pozz sapè l’itr lingue?*
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Parigi, luglio 2012
Ciao. Mi chiamo Marco Verratti, ho 20 anni, e sono di Manoppello, in provincia di Pescara. Di lavoro faccio il calciatore: anzi, il regista di centrocampo. E lo faccio bene, almeno così pare, visto che valgo 14 milioni di euro. Oggi ho toccato il cielo con un dito: ho addosso la casacca numero 24 del Paris Saint Germain, la squadra nella quale giocherò nei prossimi anni. Insieme a me, non più Immobile, Cascione, Insigne e Sansovini, ma Thiago Silva, Ibrahimovic, Lavezzi e Pastore.
...Mi sembra il coronamento di un sogno, realizzato anche grazie al mio ex allenatore Zeman, uno che non ha avuto paura di darmi in mano le chiavi del Pescara, e che adesso non invidio perché, lui, adesso allena la Roma, non farà neanche la Champions League, e guadagna meno di me. Avevo un sogno: giocare nella Juventus, la squadra per cui tifavo, da bambino, insieme al Pescara. Ma l'offerta che m'è arrivata qui, da Parigi, era di quelle a cui non si poteva dir di no. Anche se il PSG sicuramente non era nel mio destino. O forse no? Magari già a gennaio mi rispediranno in Italia. Oppure giocherò in questa squadra per altri 20 anni, diventandone il simbolo, la bandiera ed il capitano. Magari vincerò lo scudetto, la Champions League ed il Pallone d'oro. Oppure no.
Ma non voglio angustiarmi coi dubbi e dalle ansie. Nel frattempo mi godo questa piccola ed inaspettata popolarità parigina, nella città dell'amore, dove i tifosi non mi fermano né sul lungomare né sugli Champs-Élysées: un po' perché il lungomare, qui, non c'é, ed un po' perché ancora non mi conoscono: ma datemi il tempo di sfornare un paio di assist a Ibra e vedrete.
Diventerò qualcuno, e la mia fidanzata storica non se la prenderà se mi fermerò a fare le foto con le ragazzine francesi - che, freeeect, sapevo fossero carine, ma dal vivo sono ancora meglio! - ed esulterò con loro appena vinceremo la Ligue 1!
Per il campionato, d'altra parte, siamo favoriti, giocheremo in Champions lottandocela contro tutti e soprattutto contro la Juve, e dall'anno prossimo, probabilmente, sarò titolare in Nazionale. Tutto questo non é più é un sogno. Ma se fino a qualche anno fa giocavo in Piazza Marcinelle con gli amici e facevamo a gara a chi colpiva più finestre ed ora sono nel PSG, forse, un motivò ci sarà.
E' finita l'epoca dei piedi ben saldi a terra, ed è iniziata quella in cui credere in sé stessi: d'altra parte mi ha voluto mister Ancelotti, che mi dicono essere un gran maestro coi registi.
Lasciamo pure che venga l'Europa, non ho paura.
Del resto...Le fait que je ne parle pas italien ne veut pas dire que je ne parle pas français ! **
*"io non so l’italiano… posso sapere le altre lingue?"
** "il fatto che non parlo l'italiano non significa che non possa parlare francese"
N.B.: Le frasi riportate sono di pura fantasia. I riferimenti a fatti e persone, però, no.
Alfredo De Vuono
William Gelsumino