Il risultato è sempre quello, un corto uno a zero, vergato ancora una volta dalla rete di un difensore. Tuttavia contro il Napoli la Juventus ha regalato sensazioni diverse, non una partita spenta in cui si aspettava semplicemente l'episodio propizio per sbloccare il risultato, ma una partita dove il confronto con l'avversario è stato quasi sempre su ritmi elevatissimi e in cui si è provato più volte a bucare la porta difesa da Meret.

L'undici iniziale non ha riservato particolari sorprese, l'unico dubbio era in difesa dove Alex Sandro e Gatti si contendevano la maglia da titolare per completare il reparto con Danilo e Bremer. Sugli esterni vista l'assenza di Weah tocca ancora a Cambiaso a destra e Kostic a sinistra, in cabina di regia torna Locatelli dal 1' con Rabiot e McKennie ai suoi fianchi, in attacco i titolari Vlahovic e Chiesa. Nel Napoli l'unica sorpresa è il ritorno di Juan Jesus in difesa con Natan ancora una volta sulle zolle di competenza del terzino sinistro. Partita piacevole fin dai primissimi secondi di gioco con la squadra di Mazzarri che spinge sull'acceleratore sfruttando soprattutto la catena di destra con l'intesa tra Politano e Di Lorenzo che funziona molto bene. La risposta della Juventus è affidata alle ripartenze palla al piede di Chiesa, ma Vlahovic non sembra essere particolarmente ispirato in fase conclusiva e spreca l'invito del compagno di reparto. L'occasione più clamorosa del primo tempo è però a favore del Napoli con la Juventus che difende altissima e finisce con il farsi infilare in profondità da Osimhen, il nigeriano scappa in velocità a Gatti e serve al centro dove Kvaratskhelia è completamente solo davanti a Szczesny, il georgiano si allunga leggermente il pallone e calcia sbilanciato per anticipare l'uscita del portiere bianconero, il risultato è una conclusione imprecisa che finisce nella curva juventina. 

Nella ripresa la partita si sblocca dopo pochi minuti: Cambiaso ha qualche metro libero per pennellare un cross sul secondo palo dove trova Gatti in versione centravanti che insacca con un colpo di testa che lascia di sale Meret. Forte del vantaggio la Juventus prova a cercare il raddoppio, ma a trovare il gol è il Napoli che sfrutta cinicamente l'unico errore di Szczesny in tutta la partita, per fortuna dei bianconeri Osimhen si trova però in fuorigioco al momento del colpo di testa di Politano e la rete viene annullata. Nel finale il Napoli prova l'assedio, ma in quel momento la capacità difensiva della Juventus brilla in tutta la sua forza: nonostante il possesso sia nettamente a favore degli azzurri non si ha mai la sensazione che la squadra di Mazzarri possa arrivare ad impensierire l'estremo difensore bianconero. La concentrazione e l'applicazione in fase di non possesso della Juventus è feroce e non c'è nessuno spiraglio utile per gli ospiti per colpire.

Arrivati alla quindicesima giornata la Juventus ha inanellato il decimo risultato utile consecutivo mantenendo ancora una volta la porta inviolata e, soprattutto, lo ha fatto contro un avversario sulla carta al suo livello. Dopo un avvio di stagione all'insegna delle prestazioni di basso livello quella di venerdì sera è stata una partita in cui la Juventus ha dimostrato di avere del grande spirito di sacrificio, una grinta ed un'abnegazione davvero granitici, ammutolendo l'attacco del Napoli che nella passata stagione aveva trascinato gli azzurri allo Scudetto. Vista anche la caduta del Milan i bianconeri appaiono adesso come l'unica alternativa credibile all'Inter per la corsa allo Scudetto, anche se i nerazzurri hanno dimostrato anche nella vittoria di ieri sull'Udinese di essere ancora nettamente avanti, soprattutto dal punto di vista tecnico e qualitativo.

Per fare l'ultimo, importante, passo in avanti i bianconeri ora devono ritrovare une produzione costante del reparto offensivo. In questo momento sembra che Allegri stia lavorando a step: come primo passo ha sistemato la difesa con Danilo e Bremer titolari inamovibili e la grande crescita di Gatti che ha spinto Alex Sandro fuori dalle undici prime scelte, poi si è passati al centrocampo in cui McKennie è riuscito a trovare la propria dimensione nel ruolo di centrocampista box to box e con un Rabiot sempre più maturo, mentre sugli esterni Cambiaso è sicuramente la sorpresa più piacevole, in attesa di capire se sarà lui o Weah l'esterno titolare a destra. Ora l'ultimo passaggio è quello di tornare ad infondere costante fiducia a Vlahovic e nelle sue qualità da stoccatore, quelle che ha già dimostrato contro l'Inter ad esempio, mentre per Chiesa sembra essere solo questione di tempo, quelle due sgasate nella prima frazione hanno dato la sensazione di un giocatore pronto a prendersi la scena anche in termini di gol e assist.