Martedì 9 dicembre 2014, ore 23:00 (circa), la Juventus ha appena pareggiato a reti bianche contro i vice-campioni d'Europa dell'Atletico Madrid e si è guadagnata il passaggio agli ottavi di finale di Champions League.

 

Un traguardo importante a livello economico e prestigioso per una società che nella precedente edizione della massima competizione continentale aveva dovuto salutare la compagnia al termine del primo girone di qualificazione, dopo essere stata eliminata ai quarti nell'edizione 2012/13. 

 

Un traguardo che, come sempre, non ha mancato di sollevare qualche polemica da chi la Juventus non la può proprio vedere. "Avete pareggiato 0-0 con l'Atletico in casa? Che strano, visto che bastava il pareggio ad entrambe per centrare la qualificazione". Questo il primo commento di chi, ovviamente non di fede bianconera, ha parlato dell'impegno di ieri sera della Vecchia Signora. Alla domanda: "Ma hai visto la partita?" La risposta arriva sardonica: "No ero agli allenamenti/avevo una cena fuori/mia nonna voleva vedere la replica di Sentieri/il cane mi ha mangiato la TV". Smascherando, involontariamente, l'assenza totale di una motivazione dietro al commento fatto in precedenza.

 

Già perché chi ha visto la partita ieri sera si sarà reso conto come,  specialmente nei primi 70', si sia  trattato di una sfida vera, con un Atletico disposto alla perfezione e pronto a ripartire con i propri, ormai classici, contropiedi fulminei, mentre la Juventus si impegnava cercando di allargare le maglie della difesa avversaria per trovare il giusto varco per gli inserimenti di Tevez o di uno dei centrocampisti centrali. A fine primo tempo si poteva già parlare comodamente di un Buffon tra i migliori in campo della Juventus e di un Gimenez tremendamente attento ed efficace sui palloni alti piovuti nella propria area di competenza, da sottolineare anche il clamoroso rischio corso da Vidal di lasciare i propri compagni in 10 per qualche trattenuta di maglia eccessiva che poteva costar davvero caro.

 

Nei restanti 20 minuti invece anche la Juventus ha abbassato ulteriormente il ritmo, conscia del risultato che stava maturando al Karaiskakis e che l'esporsi troppo ai contropiedi dei colchoneros sarebbe potuto rivelarsi tragico per il proseguo della stagione bianconera.

 

Insomma parlare di biscotto è quanto meno errato, sempre che non si voglia semplicemente spalare fango sui colori bianconeri ma a questo, ormai, ci siamo abituati.

 

Luca Tonazzini