Nel tempo del problema smaltimento rifiuti, nella nazionale di calcio si fa il differenziato. Prandelli assicura Conte sull’uso centellinato e accorto della fanteria bianconera.
Le buie cabine di osservazione da dove l’allenatore della Juve guarda le partite, non sembrano stare molto strette al tecnico pugliese, che invece di vivere con dignitosa discrezione, coi relativi diritti e doveri del caso, le sue vicissitudini giudiziarie, non disdegna ordini di scuderia nell’altrove tricolore.
Del resto, che Conte avesse una quota di partecipazione nella nazionale si era già capito, ma che il commissario tecnico lo avrebbe assecondato senza battere ciglio, beh, questo sa di un latente servilismo, che in fondo non ci sorprende.
Poco c’entrano le bandiere, se si pensa che in nazionale poche volte hanno “comandato” gli allenatori, troppo spesso figuri impacciati più simili a sgrammaticati narratori da bar della provincia padana, piuttosto che Mister intenditori di calcio e con la battuta pronta. E pensare che Mourinho si scandalizzò perché Lippi, allora CT, (Lippi invece di personalità ne aveva oltremisura), azzardò un pronostico su un campionato di qualche stagione fa. Come avrebbe commentato adesso l’allenatore portoghese? Forse basterebbe consultare il prontuario delle citazioni sul web per farsene un’idea.
Certe partite non dovrebbero mai cadere dopo la sosta per la nazionale, e certe nazionali non dovrebbero mai sostare davanti a delle partite…
E suona davvero strano, non perché a una qualsiasi reazione si solleverebbe un coro pusillanime di mediocri perbenisti, ma perché mi viene davvero da sorridere a pensare che adesso Mazzarri telefonerà gli allenatori di Uruguay, Svizzera et cetera, per chiedere differenze negli allenamenti, o Stramaccioni che chiama mezzo mondo, oppure Sacchi, volendo viaggiare un po’ nel tempo, che chiede all’allenatore olandese di limitarsi a innaffiare i “tulipani”. La immagino già, questa nazioni unite intorno alla diplomazia partenopea, perché, dopo la sosta, alcuni dei suoi giocatori più importanti, avranno un paio di giorni a disposizione prima di una gara da molti assai sentita.
Di quanti piccoli dettagli, nemmeno così piccoli, si compone questa abnegazione alla causa di certe società. E che "scandalo" pensarlo. A Napoli hanno torto. Basta con questo pretesto calcistico per la rivendicazione meridionale. E per l’annosa questione rifiuti, così “mediaticamente” bene individuata, si prenda esempio dalla nazionale di calcio, che, novità non da poco, ha iniziato a “differenziare”.
Elio Goka