Fino a qualche anno fa nel mondo del calcio si sentiva spesso parlare di "titolarissimi", cioè quei giocatori che i tecnici avrebbero mandato in campo in qualsiasi condizione, anche qualora il loro stato di forma psico-fisica non fosse stato al 100%. Negli ultimi tempi, complice anche l'aumento vertiginoso di impegni, questo status è raggiunto da una cerchia sempre più ristretta di calciatori, anche tra le fila dei portieri dove è ormai normale sentir parlare della distinzione tra estremi difensori "di campionato" e quelli "di coppa", europea o nazionale che sia. Nonostante il copioso numero di impegni costringa sempre più spesso gli allenatori a ruotare tutti i giocatori a loro disposizione, per molte squadre si può definire un undici più o meno titolare, su cui poi si vanno a fare le cosiddette variazioni sul tempo. Per molte squadre, ma non per tutte. 

Il caso della Juventus è a dir poco emblematico in questo senso. Il tecnico Massimiliano Allegri ha schierato centoundici formazioni differenti negli altrettanti ultimi impegni. Un numero da far venire il mal di testa anche ai più grandi appassionati delle statistiche legate al mondo del calcio. Negli ultimi anni i bianconeri sono stati falcidiati dagli infortuni, costringendo il tecnico a ripiegare su soluzioni alternative rispetto a quelle auspicate, basti pensare ai grandi top come Dybala, Chiesa, Pogba e Vlahovic, ma anche quando c'era la possibilità di schierare la stessa formazione per due partite consecutive la scelta di Allegri è stata quella di cambiare. 

Al netto dell'infortunio di Szczesny dopo la prima giornata in questa stagione il tecnico livornese avrebbe potuto mantenere la stessa formazione nelle uscite contro Bologna ed Empoli. La prestazione casalinga contro i felsinei non ha, eufemisticamente, convinto a pieno né dal punto di vista del gioco né da quello del risultato. A farne maggiormente le spese sono stati Alex Sandro, Weah, Cambiaso e Fagioli, con quest'ultimo che comunque non era al meglio dopo il grave infortunio alla spalla. Ora, al rientro dalla sosta, dovrebbe tornare tra i disponibili il portiere polacco, mentre è da valutare la condizione di Chiesa che ha abbandonato il ritiro della Nazionale per via di un problema muscolare di lieve entità. Quindi è probabile che Allegri vada verso lo schieramento della centododicesima formazione differente consecutiva.

Come detto in precedenza gli infortuni hanno un grande peso in questo costante cambio di formazioni, ma la sensazione reale è che il tecnico stia facendo molta difficoltà a trovare una quadratura del cerchio che possa soddisfarlo a pieno. Prendiamo ad esempio la gestione della linea arretrata: dopo l'addio di Chiellini è rimasto solamente mancino, il brasiliano Alex Sandro. Le prestazioni del numero 12 bianconero sono però unanimemente riconosciute come insoddisfacenti nella posizione di braccetto sinistro, da qui la necessità di adattare Danilo e inserire Gatti sul versante opposto con l'ovvia conferma di Bremer come centrale. Nelle prime due partite stagionali il ruolo di titolare è stato affidato all'ex Porto, ma dopo la topica che ha portato alla rete del Bologna, Allegri contro l'Empoli ha mandato in campo Gatti, ottenendo per altro un rigore a favore proprio grazie ad un inserimento del numero 4 nell'area avversaria. 

Altra posizione in cerca di un titolare è quella di esterno sinistro nella linea a cinque di centrocampo. In questo caso il problema è però la sovrabbondanza di giocatori a disposizione, tutti con caratteristiche differenti tra loro: Cambiaso, Iling e Kostic, in rigoroso ordine alfabetico. Il giovane esterno ex Bologna ha dimostrato di sapersi associare bene con Chiesa e di poter entrare in mezzo al campo per andare a calcare le zolle tipiche della mezz'ala senza perdere di qualità; l'inglese è un funambolo dell'uno contro uno e spesso riesce a saltare il proprio diretto avversario per creare superiorità numerica nei pressi dell'area di rigore; mentre il serbo è più un giocatore da "sposta e calcia" con una qualità e una precisione nei cross davvero elevata. 

Difesa ed esterno sinistro di centrocampo sono i due casi più difficili da gestire per Massimiliano Allegri ed il mercato non è stato certamente d'aiuto in questo caso. Nessun acquisto in difesa, anzi ci sono state le partenze di Bonucci e del giovane De Winter, e nessuna cessione, neanche in prestito, tra gli esterni. Tra scarsità di soluzioni nel reparto arretrato e sovrabbondanza tra gli esterni per il tecnico livornese l'unica continuità che sembra poterci essere è quella della discontinuità di formazioni titolari. Nel calcio però questo tipo di situazioni spesso non paga, anzi, si rischia di togliere sicurezza alla squadra e non riuscire ad oliare i meccanismi di gioco, la speranza per Allegri e per tutta la Juventus è che presto questa striscia incredibile di cambiamenti possa essere interrotta per trovare, davvero, una continuità almeno per quanto riguarda gli uomini in campo.