L'occasione era ghiotta, ma allo stesso tempo, nonostante un coefficiente di difficoltà apparentemente basso, parecchio insidiosa. La Juve Stabia, ultima in classifica e con la peggiore difesa, poteva rappresentare quello che nel calcio viene definito l'imponderabile. "La capolista fermata sul sintetico di Castellammare da una stoica Juve" così avrebbero titolato i giornali domani mattina.
Ma il miracolo gialloblù, segretamente bramato dalle inseguitrici, non doveva accadere. Non stasera. E lo capimmo in un momento quando dopo 2 minuti Alì Sowe sull'errore marchiano di Maresca difettava di freddezza davanti a Sorrentino e nella ripartenza successiva Bolzoni insaccava di testa il primo gol in maglia rosanero. Uno stacco aereo degno del miglior Lafferty che è stato il legittimo coronamento di una delizioso ricamo firmato dall'inedito tandem Dybala-Vazquez. Incontenibile la corsa sprizzante di giubilo - che ha ricordato un'esultanza di un'ignoranza sconfinata – del centrocampista rosanero prontamente sommerso dall'abbraccio dei compagni.
Passano appena 10 minuti ed è ancora Bolzoni ad arrivare per primo su pallone vagante nell'area piccola e a schiaffarlo con la rapacità di un Pippo Inzaghi nella porta difesa da Benassi. Una giornata da bomber da raccontare ai nipoti per il centrocampista cresciuto nelle giovanili dell'Inter e che tanto ricorda Felice Centofanti. Una doppietta memorabile che porta il Palermo in Paradiso. Poi sul 2-0 Maresca avrebbe avuto dal dischetto la possibilità di apporre la sua firma sul match, ma si fa ipnotizzare da Benassi. Toccherà poi a Vazquez tranquillizzare quei tifosi che dopo l'errore di Maresca avevano temuto il peggio trafiggendo per la terza volta Benassi con un sinistro chirurgico quanto beffardo. Il primo goal anche per "el Mudo" che finalmente torna a sorridere, come Dybala la settimana scorsa.
Il secondo tempo è normale amministrazione, in cui i flebili tentativi della Juve Stabia sono stati spenti da una prestazione autoritaria e convincente degli uomini di Iachini.
Il Palermo è ufficialmente in fuga. Adesso possiamo dirlo e senza paura di essere smentiti. 7 punti di vantaggio pesano. E' in fuga non più solo per demerito delle inseguitrici, ma perché questi ragazzi hanno dimostrato con il passare delle giornate di meritare questa posizione in classifica.
Ma concedetemi di rinnovare il mio attestato di stima per Beppe Iachini, rosanero mai dimenticato alla Favorita, che ha saputo raccogliere i cocci di una squadra allo sbando e poi rimetterla in piedi con la pazienza e la sagacia del costruttore. Un Palermo operaio che ha sempre tenuto i piedi per terra e che adesso si ritrova, grazie all'umiltà e allo spirito di sacrificio del suo allenatore, ad un passo dal Paradiso.
Giovanni Migliore