Una decisione sofferta ma che era tuttavia nell'aria, quella di interrompere la stagione 2019/2020 di serie A femminile, senza dunque portare al termine il campionato che si era fermato alla fine dello scorso febbraio.

Non ci sarà nessuna assegnazione d'ufficio dello scudetto, nonostante la Juventus fosse al comando con un vantaggio riguardevole, anche se la classifica è stata cristallizzata al momento dello stop per la pandemia da Covid 19.

Al primo posto, al momento della sospensione, c'era la Juventus campione in carica con 44 punti davanti  ad un tandem di inseguitori, formato da Fiorentina e Milan che avevano un ritardo di ben 9 punti.

Quarta forza del campionato la Roma a quota 34, ma per sciogliere i nodi relativi ai postiin Europa si ricorrerà all'algoritmo.

LA SOLUZIONE DELL'ALGORITMO

Con l'applicazione di questo parametro assegnato attraverso il consenso delle parti chiamate in causa, in Champions League andrà la Fiorentina di capitan Guagni a discapito del Milan, nonostante abbiano lo stesso punteggio.

A retrocedere in serie B saranno Orobica Bergamo e Tavagnacco, mentre vengono promosse dalla serie cadetta in A, il Napoli ed il San Marino.

Una decisione che è maturata anche dalla volontà di evitare eventuali contenziosi e polemiche, visto che poche ore prima dell'inizio del Consiglio Federale di lunedì, le calciatrici si erano dichiarate contrarie a concludere la stagione regolare con la formula ‘limitata' di playoff e playout , dove avrebbe partecipato un numero limitato di squadre e ne avrebbe risentito la competizione.

Questo clima di poca compattezza delle società e delle calciatrici alla fine è risultato determinante.

Unite nel non prendere in considerazione la formula dei playoff/playout, ma divise nella volontà di ritornare a giocare.

La frammentarietà non poteva essere la giusta premessa per tornare a giocare, se ne riparlerà presto, già dai primi di agosto, anche per tutelare la nazionale attesa dalle ultime, decisive, gare per le qualificazioni al prossimo campionato Europeo.