Agosto è il mese delle ferie estive dopo un anno di lavoro, delle vacanze dopo gli esami di luglio, del mare o della montagna, delle gite in barca nelle spelonche in cui a piedi non si può arrivare, delle sdraio e degli ombrelloni sotto la canicola, insomma di tutto quello che volete. Ma per un fantallenatore è anche e soprattutto il mese dell’asta. Tra fogli di calcolo, appunti, giornali, guida all’asta , tante speranze e poche certezze. La speranza di indovinare il capocannoniere della Serie A, cercandolo arditamente negli improbabili exploit di Maxi Lopez e di Mattia Destro; la speranza di azzeccare il famigerato acquisto di 1 milione che a fine stagione ti consenta di gingillarti con gli amici.

 

Le certezze (poche) si contano sulle dita di una mano. Oltre ai cosiddetti top-player, ci sono quei calciatori di cui ti puoi fidare ogni stagione, perché come il vino se invecchiano sono sempre più preziosi. La vecchia guardia, potremmo dire, che non ti abbandona mai. Ebbene pare sia arrivato il giorno in cui quelle che sembravano scelte ponderate, pianificate magari sotto un ombrellone sorseggiando una birra ghiacciata per sconfiggere il solleone, si sono trasformate in delle vere e proprie tragedie fantacalcistiche, se mi è consentito usare questo termine. 

 

 

Stiamo parlando della triste parabola discendente di 2 calciatori che sino alla scorsa stagione erano delle ottime seconde linee per qualsiasi fantasquadra di vertice:

 

 

# Calaiò: l’arciere, giunto sotto il Vesuvio nel mercato di gennaio, è andato incontro ad un triste destino, facilmente da noi pronosticato qualche mese fa. Riserva delle riserve delle riserve, ha calcato l’erba del San Paolo per qualche frazione di minuto in Europa League, mentre in campionato può vantare ben 11 minuti in Napoli-Lazio del 9 febbraio. Se si eccettuano le 17  presenze con la maglia del Siena ad inizio stagione in cui ha raggranellato 4 goal,  il rendimento fantacalcistico è vicino allo zero. E pensare che l’anno scorso, da capitano e uomo simbolo del Siena, poteva vantare queste statistiche:

 

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# Pellissier: 12 Anni, 9 mesi e 8 giorni sono passati dal suo primo allenamento con la maglia gialloblù del Chievo. 353 presenze e 106 goal  nelle città del Pandoro lo hanno consacrato come uomo e come calciatore. Eppure, con l’arrivo di Eugenio Corini in panchina, sia per motivi di natura fisica che per scelte tecniche, ha giocato pochissimo. 656 minuti su 2340, sono meno di un terzo da quando Di Carlo è stato esonerato. 33 primavere per Pellissier,  non sono così tante se ci pensate, ma l’esuberanza del giovane Paloschi, l’esplosione di Thereau e perfino le buone prestazioni di Samassa ne hanno condizionato un campionato davvero al di sotto delle aspettative, soprattutto per i suoi fantallenatori, che in preda alla disperazione l’avranno possibilmente ceduto al mercato di gennaio. 

 

 

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Calaiò e Pellissier, accomunati da un triste destino fantacalcistico, quest’anno hanno deluso. Non c’è nulla da dire davanti a queste impietose statistiche. Quest’anno è andata così. Da fantallenatore posso dirvi che ci rifaremo l’anno prossimo. Perché il fantacalcio è anche questo; ogni nuova stagione è una nuova possibilità di rifarsi, dare una doppia mandata al passato e accogliere una nuova speranza. 

 

 

 

Giovanni Migliore