di Luca Tonazzini

 

Nel variegato mondo dell'informazione ai tempi di internet si può trovare davvero tutto ed il contrario di tutto.

 

Ieri, nella consueta navigazione serale prima di gettarmi tra le braccia di Morfeo mi sono imbattuto in un articolo di un noto quotidiano nazionale in cui si sosteneva che la Juventus fosse una società allo sbando, abbandonata dai proprietari per le note vicende amorose di Andrea Agnelli.

 

Secondo questo articolo John Elkann si sarebbe infatti allontanato dall'ambiente della Vecchia Signora proprio per non incontrare il cugino, mentre il figlio di Umberto sarebbe troppo preso dalla propria liason per prestare attenzione alle vicende societarie bianconere. Tutto questo avrebbe portato alla ribalta il responsabile delle comunicazioni Claudio Albanese, salito così tanto nella scala gerarchica della società bianconera da potersi permettere di zittire altri importanti dirigenti come Beppe Marotta ed il vice-presidente Pavel Nedved.

 

Resta da capire quanto siano veritiere queste voci e qualora lo fossero come sia possibile che il distratto Andrea Agnelli non si perda una partita della Juventus tra le mura dello Juventus Stadium, a pochi centimetri di distanza da Pavel Nedved e Beppe Marotta. Il secondo interrogativo che ci sorge spontaneo è: "come è possibile che la Juventus, società allo sbando, riesca ad ottenere risultati positivi sia dal punto di vista sportivo che da quello economico?". Infine se i bianconeri sono una realtà così infelice quale dovrebbe essere il modello di riferimento? La Roma con il presidente che torna in Italia solo per parlare del contratto di Totti? Le milanesi con dei problemi economici sotto gli occhi di tutti? La Fiorentina perennemente contestata dai propri tifosi? Il Napoli che si aggrappa allo scarso bilancio quando le cose non girano per il verso giusto? O il Palermo?

 

Sarà una società allo sbando, ma vista la situazione degli altri club italiani c'è ben poco da criticare la Juventus.