Dopo una sosta invernale piuttosto movimentata per via delle questioni extra-campo, il ritorno del campionato ha riportato la Juventus nel luogo a cui appartiene. I primi due impegni di campionato del 2023 hanno visti impegnati i bianconeri di Massimiliano Allegri contro Cremonese prima ed Udinese poi. 

Nella partita in trasferta in quel di Cremona i bianconeri sono scesi in campo con una formazione di assoluta emergenza, dando vita all'ennesima prestazione a dir poco scialba, ma riuscendo comunque a portare a casa la vittoria grazie ad una rete di Milik su calcio di punizione a recupero già iniziato. Nel pomeriggio di ieri invece la prestazione è stata migliore, anche se non si sono viste delle trame di gioco spettacolari la squadra di Allegri ha dimostrato di aver fatto dei piccoli progressi.

Costretto a rinunciare ancora una volta ad un lungo elenco di giocatori a cui nelle ultime ore si era aggiunto anche Bremer il tecnico livornese ha rispolverato Rugani al centro della difesa e ritrovato Di Maria titolare dopo tanto, troppo tempo. Nella prima frazione di gioco i padroni di casa hanno lasciato con continuità il possesso agli ospiti, dimostrando di aver assorbito completamente i concetti di difesa posizionale voluta da Allegri, non a caso l'Udinese ha scaldato solamente due volte le mani a Szczesny, in entrambe le occasioni con Walace trovando prima un colpo di testa da distanza ravvicinata e poi una conclusione dalla distanza. Tuttavia le occasioni da rete più importanti del primo tempo sono state ad appannaggio della Juventus con Rugani prima e Kean poi, in entrambe le occasioni attento e reattivo Silvestri abile a sventare le minacce.

Nella ripresa la Juventus ha alzato il baricentro ed il ritmo, concedendo meno spazi ai portatori di palla friulani e cercando di recuperare il possesso della sfera il più vicino possibile all'area di rigore avversaria. Nonostante questo cambio di strategia e di atteggiamento il gol sembrava non voler arrivare, ma anche questa volta nel finale la squadra di Allegri ha dimostrato una maggiore caparbietà e grazie ai subentranti Paredes e Chiesa è riuscita a costruire l'azione che ha portato alla rete firmata da Danilo. Per la squadra piemontese quella di ieri è stata l'ottava vittoria consecutiva, ma soprattutto anche l'ottava partita senza subire reti.

Negli anni spesso e volentieri la squadra che ha festeggiato a fine stagione è stata quella che ha subito meno reti, in questo momento tra la Juventus ed il tandem delle seconde migliori difese, quelle di Napoli e Lazio che però devono ancora giocare la diciassettesima giornata, ci sono ben sei reti di differenza. Complice il ritorno alla difesa a tre i bianconeri sembrano aver ritrovato la solidità dei tempi migliori ed ora possono iniziare ad avere velleità di rimonta in classifica, in attesa del big match di venerdì prossimo che li vedrà ospiti allo stadio Maradona di Napoli per sfidare la formazione guidata da Luciano Spalletti.

Quella di ieri inoltre per la Juventus non poteva essere certamente una giornata normale. La sfida contro l'Udinese è stata la prima andata in scena dopo la morte di Gianluca Vialli, storico Capitano bianconero del recente passato ed ultimo ad alzare la coppa dalle grandi orecchie dopo la vittoria ai calci di rigore contro l'Ajax nella notte di Roma del 1996. L'atmosfera dello Stadium, l'affetto dimostrato dai tifosi e dai giocatori, il commovente messaggio letto da Gianluca Pessotto hanno fatto trasparire l'importanza che ha avuto Vialli nella sua quadriennale esperienza alla Juventus. Uomo di saldi principi e con un sorriso tranquillizzante, in campo si trasformava in un autentico trascinatore che guidava i compagni con il piglio da leader tecnico e soprattutto emotivo. Nonostante si sapesse ormai da diverso tempo che stesse affrontando la malattia la sua morte ha sconvolto praticamente tutti, compagni ed avversari, tecnici ed addetti ai lavori, giornalisti e tifosi. Vialli è stato in grado di unire tutto il popolo calcistico italiano come pochi altri grandissimi avevano fatto. Il suo abbraccio con il compagno ed amico di vita Roberto Mancini dopo la vittoria degli Europei è stato uno dei momenti più toccanti del calcio nostrano e difficilmente verrà dimenticato. 

In quell'atmosfera così surreale è stato quasi un segno del destino che a siglare la rete della vittoria sia stato Danilo. Il brasiliano con la numero 6 e la fascia al braccio, come se i ricordi di Gaetano Scirea e Gianluca Vialli si volessero fondere e dimostrare di essere in campo con la Juventus nonostante la loro assenza terrena.