di Paolo Pierangelo

 

4a puntata

Gli anni settanta si conclusero con il Pescara nuovamente in serie A nella stagione 1979/80, stavolta con mister Angelillo (ex bomber interista) in panchina, ma con la squadra biancazzurra trascinata ancora dai leader Nobili, Repetto e Zucchini.

Gli adriatici non riuscirono ad evitare la retrocessione in serie B, così il sogno serie A durò ancora una volta solo una stagione, e si arriva così al decennio degli anni '80, particolarmente intenso per i colori biancazzurri.

Il Pescara infatti si ritrovò nel giro di due anni a passare dalla serie A alla serie C1, dopo l'amaro campionato cadetto 1981/82, con una rosa che presentava calciatori come Nobili ed un giovane Walter Mazzarri

Il ritorno in serie B fu immediato, con un grande campionato disputato dai biancazzurri in C1, nella squadra giocava anche l'ex milanista Filippo Galli, difensore centrale di grande personalità.

 

Arriviamo all'estate del 1986, quando in riva all'Adriatico accade qualcosa di incredibile, il Pescara è infatti appena retrocesso in serie C1 e la società affida la panchina a Giovanni Galeone, reduce da discrete stagioni alla Spal in serie C.

La rosa è praticamente composta dai giovani della squadra primavera, più alcuni elementi di esperienza come capitan Gasperini (oggi allenatore del Genoa), il difensore Ciarlantini e l'esperto centrocampista Loseto.

La mancata iscrizione del Palermo in serie B, permise al Pescara di essere ripescato al posto dei siciliani, con una squadra costruita per la C1 e con Galeone che si ritrovò a disputare il torneo cadetto, ma i risultati furono strepitosi.

 

 

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Il Pescara nella serie B 1981/82, in piedi si riconoscono Bruno Nobili e Walter Mazzarri (ph.credits:Pierangelo)

 

Il tecnico insieme al suo vice Prosperi, adattò i giocatori ad uno spregiudicato 4-3-3, con un tridente offensivo che puntava su Pagano e Berlinghieri come ali, mentre Rebonato era il centravanti e realizzò la bellezza di 21 goal.

Il Pescara entusiasmava, in porta c'era il ventenne Gatta, la difesa aveva due giganti come Bergodi e Ciarlantini, più Benini e Camplone sugli esterni, mentre a centrocampo c'erano Bosco e Loseto come mezze ali e capitan Gasperini a guidare la regia.

Alla penultima giornata i biancazzurri erano in piena corsa per la serie A, ma non si dovevan perdere le ultime due battaglie, ad Arezzo c'erano 8000 pescaresi, l'arbitraggio fu scandaloso ed i toscani in vantaggio 1-0, ma a pochi minuti dalla conclusione arrivò il pareggio di Benini su un corner, che fece esplodere la gioia adriatica.

All'ultima giornata dunque la resa dei conti, all'Adriatico stracolmo arriva il Parma di Arrigo Sacchi ed il Pescara chiude il primo tempo sullo 0-0. Nella ripresa il match sembra inchiodato, ma ad un quarto d'ora dal termine il mediano Bosco segna il goal partita, pesantissimo, che porta in serie A una squadra di ragazzi, ripescata in estate.

 

1987 - Penultima di B - Arezzo-Pescara 1-1 - il pari di Benini su corner di Gasperini, con 8000 pescaresi al seguito

 

Nel massimo campionato 1987/88, la società adriatica si assicurò la firma di leo Junior, esperto centrocampista del Torino e nazionale carioca, che fu subito nominato capitano (ereditò la fascia da Gasperini), insieme a lui Galeone volle fortemente Blaz Sliskovic, genio e sregolatezza.

Il resto della squadra era composto dai giocatori che avevano conquistato la promozione (tranne Bosco e Rebonato), più qualche ritocco, con risultati importanti come le vittorie sull'Inter 0-2 e quella sulla Juve per 2-0, che a fine stagione valsero la salvezza del delfino, grazie anche alle reti di Junior su punizione e di Gasperini e Sliskovic su azione.

Nel campionato seguente di serie A, fu ceduto Sliskovic in Francia ed arrivarono 2 brasiliani, Edmar e Tita, che insieme a Junior composero il trio brasiliano del Pescara di Galeone.

Continua...

 

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Serie A 1987/88, il Pescara schierato: Sliskovic, Bergodi, Dicara, Berlinghieri, Camplone, Zinetti. Loseto O, Gasperini, Marcheggiani, Junior, Pagano (ph.credits:Pierangelo)