“Il bordello è l'unica istituzione italiana dove la competenza è premiata e il merito riconosciuto.” diceva Indro Montanelli
E il calcio (in teoria) non è un bordello..
Quindi può essere che anche nel mondo pallonaro non ci sia meritocrazia? Può essere che i risultati sportivi non siano sempre direttamente proporzionali alle qualità di un calciatore?
E soprattutto, alcuni giocatori veramente esplodono tardi o semplicemente vengono scoperti tardi?
In questa prima metà di campionato sono parecchie le sorprese, parecchi giocatori provenienti dalle serie minori che hanno da subito fatto molto bene.
Diamo un'occhiata ad alcuni di loro per provare a rispondere ai precedenti quesiti:
PEGOLO: Portiere, classe '81 del Sassuolo. Secondo miglior portiere per media voto quest'anno e quinto l'anno scorso. Ma d'altronde, cosa ci si doveva aspettare da un portiere che a 20 anni fa il suo esordio in A parando un rigore a Toni!? Eppure, da quel giorno fece 8 campionati in B (tre da secondo) per riguadagnarsi la Serie A solo 9 anni dopo togliendo il posto a Brkic, nel Siena. Esploso tardi non sembra, forse dimenticato troppo frettolosamente?
PUGGIONI: Portiere, classe '81 del ChievoVerona. Titolare dal gennaio scorso raramente è sceso sotto la sufficienza risultando nella passata stagione il settimo miglior estremo difensore della Serie A, numeri che sta confermando anche quest'anno. Eppure a quasi 33 anni questa è la sua prima stagione in cui parte con la maglia numero 1. "Sarà esploso tardi" è la risposta che viene da dare. E' esploso tardi uno che nel 2006 in Serie C subisce nel Pisa solo 5 gol in 20 presenze (migliore in Europa)? Poi va in Serie A, partecipa con 3 buone presenze alla miracolosa salvezza targata Mazzarri e a fine anno ritorna in C1 dove si conquista la B e il premio di portiere dell'anno. Ritorna in A nella stagione 2008/2009, sempre a Reggio, in sei mesi si guadagna il posto da titolare e poi a fine stagione viene ceduto in Serie B dove resta fino all'estate scorso quando lo compra il Chievo, lo compra per fare il secondo. A gennaio parte il titolare Sorrentino e da allora lui dimostra di non essere un secondo e di essere un portiere da A.
RAFAEL: Portiere, classe '82 del Verona. Dopo un buon passato nelle giovanili del Santos arriva da Carneade all'Hellas appena retrocesso in C. Dopo un inizio tra alti e bassi si è rivelato prima il miglior portiere della lega Pro, poi della Serie B e ora uno tra i migliori in A dove è quello che ha compiuto più interventi. E in questi anni quante richieste? Una, l'Atalanta un paio di stagioni fa voleva dargli la numero 12. E intanto in Italia arrivano i Kelava, i Tzorvas e i Goicoechea..
MAIETTA: Difensore, classe '82, capitano e leader del Verona dei miracoli. 31 anni, all'esordio in Serie A. Inutile andare a snocciolare numeri e statistiche, da quando la Juventus l'ha lasciato libero a quest'anno sono passate 12 stagioni, 9 in Serie B e 3 in Lega Pro. E questo come si spiega? Come si spiega che un difensore con i piedi buoni, con una struttura fisica che gli permette di essere rapido e forte di testa, capace di segnare gol con un pallonetto dalla distanza dopo una corsa di 40 metri palla al piede arrivi in A a 31 anni? E alla sua prima stagione risulta tra i migliori 10 nel ruolo, qualcuno si è forse perso qualcosa?
SCHIATTARELLA: Esterno, classe '87 del Livorno. Lui si, esplode tardi, a 21 anni l'esordio nei professionisti, in Serie B, ad Ancona. 6 gol in due anni che gli valgono la chiamate del Livorno, sempre in B. Quest'anno, dopo tre buonissime stagioni in maglia amaranto l'esordio in A dove da subito si è dimostrato uno dei migliori esterni del campionato. E in un ruolo dove i Padoin e i Peluso vengono strapagati dalla Juve e per D'Ambrosio si muovono tutte le big, chi si può interessare a Schiattarella? Lo Spezia, in B. Figlio di una Dea minore?
JUANITO: Esterno d'attacco, classe '85 del Verona. A 28 anni sta disputando la sua prima stagione in Serie A dove, pur avendo parecchi compiti difensivi e giocando molto defilato, ha già segnato 3 reti. Tre reti come ad esempio Floro Flores e una più di Pinilla, Bergessio e RObinho. Però quando quest'ultimo stava per disputare la sua seconda stagione al Real a Juanito veniva concessa la prima occasione tra i Pro, a Bellaria, quando al cileno del Cagliari veniva concessa un'altra occasione in A a lui veniva data la prima in Prima Divisione (Gubbio, 18 gol, 24 anni) e quando il bomber del Sassuolo veniva richiamato ad Udine dopo essere arrivato per la prima volta in doppia cifra (al sesto tentativo) lui faceva il suo esordio in B (14 gol, 26 anni). Sfortuna o forse è più comodo fare il talent scout in Brasile anziché nei polverosi campi della Lega Pro?
Questo pezzo doveva avere un finale ed un taglio diverso, ma poi, cercando le rivelazioni "mature" di questo inizio stagione ho notato una cosa:
Possibile che siano per lo più italiani? Avrei potuto aggiungere anche Parolo e Diamanti, ottimi elementi che non sono ancora arrivati in una big.
Possibile che quando un giocatore rende in Sudamerica o in Croazia (la moda del momento) ha subito un'occasione mentre se fa bene nelle nostre Serie minori finisce nel dimenticatoio?
Le nostre squadre hanno scout nelle categorie minori? Se no, perchè? Se si invece cosa stanno facendo?
Quindi, alcuni giocatori esplodono tardi o semplicemente vengono scoperti tardi?
Secondo me, come detto prima, un viaggio lavoro in Brasile è molto più piacevole di uno in provincia e proprio per questo l'investimento in Brasile dev'essere poi difeso di più del giocatore fatto in casa o preso dalla provincia.
Secondo voi?
In attesa di avere risposte, vuoi vedere che alla fine della fiera aveva ragione Dottor House?
"La gente non ha quello che merita, ha quello che gli capita."
Fabio Groberio