Subito dopo l'annuncio che Andrea Stramaccioni era il terzo tecnico stagionale dell'Inter Ivan Zazzaroni prospettava: "il rischio vero sono i calembour, i giochi di parole della Gazzetta e di qualche altro fantasioso quotidiano: azzardo Stravittoria, StraFigo, Strapitoso, StraInter, Stra-amala, Strappacuore e così via, titolando."

 

Ecco, appunto, direte. Chiedo scusa in anticipo, ma ammetterete che l'occasione era troppo ghiotta: giovane, romano verace, arrivato all'improvviso per una pazzia di Massimo Moratti, il tecnico campione europeo Primavera rappresenta un'assoluta stranezza anche per una società abituata ai coups de théâtre del suo presidente.

 

Non perchè non meriti l'occasione, ma certamente passare dalla Primavera ad allenare una delle peggiori Inter degli ultimi anni non è cosa di tutti i giorni. Soprattutto se ti chiami Stramaccioni e nel curriculum hai solo esperienze nelle giovanili: titolo provinciale Allievi con l’Az Sport Montesacro, due titoli regionali e un Giovanissimi con la Rumulea, un Campionato Allievi Nazionali con la Roma. Poi l'Inter e la Next Generation, la Champions dei ragazzi che lo ha portato alla ribalta.

 

E cresce il partito di coloro che lo vorrebbero confermato anche la prossima stagione. Lo stesso Moratti ha dichiarato: "Se fa bene mi risolve un sacco di problemi". La prima alla Scala è stata positiva: davanti a un pubblico di 40 mila curiosi l'Inter è tornata pazza e vincente. Adesso viene il difficile, perchè qualcuno potrebbe cominciare davvero a credere nella follia, nella stranezza del terzo posto

 

D'altra parte due dei tecnici più vincenti della storia, Sacchi e Mourinho, erano stati signori nessuno da calciatori e anche loro sono in questo senso delle "stranezze". Andrea risponde orgogliosamente che non era uno "scarsone", e ad onor del vero era un talentuoso difensore, costretto a smettere a soli 23 anni per un grave infortunio.

 

Però vuoi mettere se la stranezza si ripetesse...

 

Fabio Galluzzo