Sembra ormai giunta al capolinea l'avventura di Marco Branca come Responsabile dell'area tecnica dell'Inter. Le indiscrezioni di questi giorni narrano di una buonuscita da concordare, visto che il quarantonovenne ex centravanti ha un contratto a tempo indeterminato, e di un sostituto da trovare.
A conferma di tutto questo il fatto che Branca non c'era alle presentazioni degli acquisti di gennaio, cosa più unica che rara, e la risposta chiara, a domanda precisa, data dal direttore sportivo dell'Inter Piero Ausilio, compagno di avventure e uno dei candidati a prenderne il posto.
Al minuto 2.56 la risposta
Parole che tradotte dall'obbligato low profile di Ausilio suonano un po' in questa maniera: "Mi spiace per lui se Mister Indonesia ha deciso di farlo fuori e adesso deve cercarsi un lavoro. Iosperiamochemelacavo".
La notizia che Marco Branca non dovrebbe più essere, condizionale ancora d'obbligo, il gestore del mercato nerazzurro da giugno in poi ha provocato soprattutto reazioni di giubilo e scherno.
Giubilo da parte dei tifosi della Beneamata che in tempi di magra ormai insistenti scaricano rabbia, delusione e frustrassione, detto alla maniera dell'amico Mourinho, sulle spalle dell'attuale D.t.
Scherno da parte di tutti i tifosi avversari che non perdono occasione, che sia al bar, a cena o alla Messa domenicale, di deridere gli interisti tirando fuori i nomi dei vari Zarate, Rocchi, Forlan o del Trivela Quaresma. Sul web poi, l'ironia regna come sempre sovrana. Per fortuna.
Eppure è facile. Troppo facile infierire adesso sul Cigno di Grosseto. Facile e ingeneroso. E' vero che Branca è quello che ha portato all'Inter i sopracitati più mille altri nomi che si possono fare.
Però è la stessa persona che nel 2004 ha strappato gratis al Real Madrid un certo Esteban Cambiasso. E' lo stesso che nel 2005 acquista per due spicci un portiere brasiliano di nome Julio Cesar. Lo stesso che nel 2006 va a pescare al Monaco un semiconosciuto terzino destro col nome sbagliato all'anagrafe: Maicon.
E' quello dei 13 milioni per Alvaro Pereira, ma anche la stessa persona che quando Mourinho chiese i suoi pupilli Carvalho e Deco prese Lucio e Sneijder al loro posto. E' sì quello dello scambio Carini-Cannavaro. Ma è anche quello dello scambio Ibrahimovic-Eto'o più lauto compenso per le casse nerazzurre.
E poi diciamola tutta: chi è che non sbaglia a fare mercato? Galliani nella sua lunga e stimabile carriera ha portato al Milan tanti campioni. Ma anche parecchi bidoni. Impossibile non citare il trio di fenomeni olandesi Gullit, Rijkaard e Van Basten. Ma dell'altro trio di olandesi Reiziger Bogarde e Kluivert si è persa memoria? Come non ricordarsi di Sheva, di Kaka, di Thiago Silva. Ma ci sono anche Ziege, Ibou Ba, Javi Moreno.
Giochino infame? Si assolutamente. Potremmo continuare per ore e farlo con tutti i responsabili di mercato del mondo. Nessuno escluso. Quindi piano a buttare la croce addosso a una sola persona. Branca ha fatto i suoi errori. Ne ha fatti tanti e adesso, probabilmente, pagherà. Come giusto che sia. Ma ha un curriculum invidiabile e un'esperienza importante. Quindi non stupitevi di rivederlo presto in top club europeo.
D'altra parte resta sempre uno degli artefici del Triplete nerazzurro. Anche se molti oggi fanno finta di non ricordarlo.
Fabio Galluzzo