Per statuto la giustizia sportiva in Italia è indipendente da quella ordinaria e questo permette ai tribunali sportivi di avere una maggiore autonomia in merito alla rapidità degli interventi e dei processi. Vista la struttura dello sport, da sempre mondo a parte rispetto a quello della vita quotidiana, questa indipendenza potrebbe essere anche motivo di orgoglio e di maggior funzionalità, invece troppo spesso viene confusa con una libertà assoluta per muoversi anche al di fuori di quanto è sancito nel leggi del diritto italiano.

A far specie negli ultimi giorni sono le "novità" emerse dai soliti media ben informati. Su un noto quotidiano sportivo nazionale è infatti già spuntata la pena che verrà inflitta alla Juventus nel prossimo processo sportivo relativo alla manovra stipendi. Per i bianconeri verranno comminati 20 punti di penalizzazione che, verosimilmente, li condanneranno alla retrocessione alla serie cadetta. Non ci sarebbe nulla di strano se si parlasse a processo ampiamente concluso e con le motivazioni già emesse, invece questa penalizzazione verrà comminata in un processo che con ogni probabilità si terrà tra qualche mese, vista la recente richiesta del procuratore federale Giuseppe Chiné di una proroga di 40 giorni per studiare meglio le carte di questa seconda parte dell'inchiesta che coinvolge la Juventus.

Un'altra situazione a cui è stato alquanto spiacevole assistere è stata l'intervista rilasciata da Pietro Sandulli, storico presidente della Corte d'Appello Federale ed attuale vicepresidente della seconda sezione del Collegio di Garanzia del Coni, in cui si disquisisce su quale sarà la decisione dello stesso Collegio di Garanzia dopo il ricorso già annunciato dal club bianconero. Un'intervista talmente anomala da costringere lo stesso Coni a prenderne le distanze con un comunicato ufficiale. Ora ci si aspetterebbero delle conseguenze, come ad esempio l'allontanamento dello stesso Sandulli dal Collegio di Garanzia, ma per ora non trapela alcuna informazione in merito, anzi, su diversi media si è già letto di una conferma di Sandulli e di una, ovvia leggendo l'intervista, conferma della penalità di quindici punti per il club bianconero.

L'ultimo aggiornamento, arrivato proprio nelle ultime ore, è invece la dichiarazione di un giornalista del Corriere della Sera. Il cronista ha fatto sapere di aver già parlato con la FIGC in merito ad una possibile finale di Coppa Italia tra la Fiorentina e la Juventus. Secondo quando gli avrebbero riferito ci sarebbe già la certezza di un'esclusione della Juventus dalle prossime competizioni europee anche in caso di vittoria della Coppa Italia. Quindi nel caso in cui i bianconeri si trovassero a fronteggiare i toscani in finale, questi ultimi guadagnerebbero comunque la qualificazione alla prossima Europa League, indipendentemente dal risultato dell'ultimo atto di Coppa Italia. Insomma anche in questo caso un’anticipazione clamorosa di una decisione che, in teoria, dovrebbe essere ancora tutta da prendere al termine di tutti i processi che attualmente vedono coinvolta la Juventus.

Fortunatamente ad alleggerire un po' la situazione ci sono i social network. Prima della sfida di campionato, andata in scena ieri sera, sul profilo twitter dell'Atalanta è comparso uno strano cinguettio sulle cinque curiosità su JuveSassuolontus-Atalanta. Probabile una svista per l'autore dello sfortunato tweet, ma in un clima avvelenato come quello degli ultimi giorni è bastata quella miccia per incendiare ulteriormente il popolo social che si è subito prodigato per far notare l'errore, spesso in maniera non propriamente consona.

In tutto questo bailamme di anticipazioni, fughe di notizie ed errori più o meno voluti si registra solo una grande, pesante e clamorosa assenza: quella della Juventus. Dalla società bianconera non è arrivato neppure un comunicato, un tweet, un piccione viaggiatore per far capire ai tifosi la volontà di difendersi di fronte a tutto quello che sta accadendo. Dopo le dichiarazioni di John Elkann sulla volontà della proprietà di difendersi dalla sentenza recentemente emessa, solamente Lapo si è scucito con un enigmatico tweet richiamante il capolavoro dei Depeche Mode #enjoythesilence. Un comportamento che lascia molto perplessi, un muro di silenzio che fa correre alla mente quel 2006 in cui la società rinunciò volontariamente a difendersi per venire travolta dallo scandalo Calciopoli, ripartendo dalla Serie B senza fiatare. Prima della partita di martedì sarebbe dunque auspicabile una presa di posizione forte da parte di qualcuno dei dirigenti bianconeri, a dimostrazione che questa volta vi è una vera volontà di difendersi. Mai come questa volta il silenzio degli Agnelli rischia di essere delittuoso e di mettere su un piatto d'oro la possibilità alle altre squadre di banchettare sui resti di una Juventus nuovamente uccisa. 

Il popolo bianconero è già in fermento ed il silenzio, ora, non è certamente d'oro.