Oggi, 4 agosto 2016, non riesco più a stare con le mani in mano senza scrivere qualche pensierino sulla più chiacchierata e rumorosa trattativa di calciomercato di quest'anno, quella che ha portato Gonzalo Higuain a vestire la maglia della Juventus dopo la sua ultima esperienza lavorativa (e sottolineo lavorativa!) a Napoli, piazza dove l'attaccante argentino nella scorsa stagione ha scritto un'importante pagina di storia più dal punto di vista personale che di squadra: il record di gol siglati in Serie A in un'unica stagione, qualcosa che resterà a lungo negli almanacchi, ma che di fatto è semplicemente una statistica da legare al singolo e non alla squadra.
Perché sottolineo quest'aspetto? Lo spiego subito: nelle scorse settimane da più parti si è detto che Higuain è un traditore, che non esistono più le bandiere nel mondo del calcio, e tante altre belle chiacchiere del genere. E' evidente come si stia parlando del nulla, ma per voler un attimo dimostrare coi fatti che trattasi di baggianata, leggete un po' qualche altra statistica relativa al Pipita che aiuta a capire come non soddisfi nessuno dei criteri che solitamente sono caratteristiche del simbolo storico di una squadra:
a) Higuain è cresciuto e si è fatto conoscere nel River Plate, non nel Napoli;
b) la squadra con cui Higuain ha giocato più partite è il Real Madrid (264 presenze), non il Napoli (146);
c) la squadra con cui Higuain ha segnato più gol è il Real Madrid (121 marcature), non il Napoli (91);
d) la squadra con la quale Higuain ha vinto di più è il Real Madrid (6 trofei), non il Napoli (2).
Il peccato è essersi trasferito alla Juventus? Si, si è sentita anche questa meraviglia, come se alla società bianconera andasse impedita una trattativa che permetta alla stessa di assicurarsi le prestazioni sportive dei migliori giocatori di altre squadre (tranquilli, qualcuno l'ha detto davvero, come leggerete più giù). Stesse favole che, però, gli indignati d'oggi non hanno mai raccontato ai tempi dell'addio alla Vecchia Signora di giocatori come Roberto Baggio, Filippo Inzaghi o Zlatan Ibrahimovic, giusto per citare qualcuno poi trasferitosi in piazze non esattamente a tinte bianconere.
La presa di posizione più incredibile, però, non poteva essere che quella di Diego Armando Maradona, l'indimenticabile ex calciatore argentino che proprio a Napoli ha scritto la storia del calcio italiano fra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90. Quel Diego Armando Maradona che qualche anno fa, quando il Napoli acquistò Higuain e la Juve Tevez, se ne uscì con la battuta "un vero argentino non gioca a Torino": avranno strappato il passaporto del Pipita nel frattempo. Torniamo, però, al presente: in merito al passaggio del secolo, Maradona ha rilasciato più di una dichiarazione, dalle parole alla festa dei 90 anni del Napoli sulla storia d'amore finita fra Higuain ed il Napoli a differenza della sua che non morirà mai ("La sua storia con il Napoli è finita, quella con Maradona non finirà mai, io non tradisco", n.d.r.), al post Facebook in cui si lamentò del mancato intervento della Fifa nella trattativa fra la Juve e l'ex Real ("Peccato che la FIFA continui a dormire", n.d.r.): dalle mie parti si dice che sarebbe sempre il caso di non sputar in cielo perché c'è il rischio che in faccia torni.
Chi scrive in quello sputo ci vede la firma di Maradona nel 1989 con il Marsiglia, ci vede il come - da capitano - Maradona affrontò la trasferta di Mosca in Coppa Campioni nel novembre 1990, ci vede le pretese che mosse Diego per tornare a Napoli dopo la squalifica per cocaina, ci vede la storia del come la Fifa gli permise di lasciare il Napoli nel 1992. Ma lui è il "diez", è il "pibe de oro", è quello che "dissi no a Juve e Milan", il simbolo della lotta ai poteri forti. A lui è tutto permesso, ha fatto vincere trofei alla squadra, poco importa se ne ha calpestato la dignità a più riprese (perché quelli di prima sono solo alcuni esempi di un'infinita lista che si potrebbe fare), che nessuno si permetta mai di ricordarle certe cose: altro che lesa maestà, si sfiorerebbe l'incidente diplomatico!