Siamo a pochissimi giorni dal calcio d'inizio di Euro 2016, ed ovviamente, come capita in ogni cammino d'accompagnamento alle grandi competizioni per nazionali, l'Italia si ritrova nel mezzo del solito chiacchiericcio dei tifosi ma anche degli addetti ai lavori. C'è una costante abbastanza curiosa che salta fuori ad ogni vigilia, un tema che fra l'altro trova già abbastanza spazio durante la stagione quando la Nazionale non è tanto calcolata dalla gente: la guerra alla Juventus, perché è vero che la Vecchia Signora è la dama più amata del calcio italiano, ma inevitabilmente esiste anche l'altra faccia della medaglia, il punto è che spesso e volentieri non si riesce a trovare equilibrio nei giudizi, e così ogni due anni, quelli che passano da un Europeo ad un Mondiale, si finisce per ascoltare e leggere sempre le stesse storie, ma il comune denominatore è sempre lo stesso: è colpa della Juve! Quasi uno stile di vita.

Non si vuole andare tanto indietro nel tempo, proviamo a tenere il passo dei più giovani, ed allora torniamo all'estate del 2006, i giorni di Calciopoli per intenderci: non si possono non ricordare gli attacchi a tratti anche vergognosi nei confronti del c.t. Lippi a causa del suo rapporto d'amicizia con Luciano Moggi, il desiderio anche di buona parte della stampa di vedere fuori dai convocati i vari Buffon, Camoranesi, Del Piero e Zambrotta, per non dimenticare coloro che invocavano a gran voce il declassamento di Cannavaro, capitano di quella Nazionale, a cui andava ovviamente tolta la fascia se proprio non si poteva fare a meno di convocarlo. Cosa successe da lì a poche settimane è storia, con tanti dalla memoria corta a festeggiare il trionfo in terra di Germania. Nel 2008 tutto più o meno tranquillo, o comunque niente di feroce come due anni prima, o come nel 2010 al ritorno di Lippi sulla panchina Azzurra: l'avventura sudafricana andò come peggio non poteva andare, la grande colpa "mediatica" aveva un nome ed un cognome, Mario Balotelli, attaccante lasciato a casa dallo "juventino" Lippi. Col senno di poi fa sorridere andare a guardare il cammino di SuperMario e qual è oggi la considerazione che il mondo calcistico tutto ha nei suoi confronti. Non la passò liscia neanche l'ex bianconero Cesare Prandelli, per i più lasciatosi convincere dai sistemi forti nel lasciare fuori Criscito, invischiato nel calcioscommesse, in nome di quella barzelletta del codice etico però dimenticato relativamente a Leonardo Bonucci. E come dimenticare il tiro al bersaglio subito dallo stesso Prandelli nel 2014 per non aver convocato il super-bomber Giuseppe Rossi, attaccante che da allora ad oggi ha giocato complessivamente 33 (!!!) partite.

Eccoci ai giorni nostri, e cosa fa mister Conte? Convoca Sturaro della Juve per lasciare fuori Bonaventura e Jorginho, convoca Zaza per lasciare fuori Pavoletti: uno scandalo, un evidente gesto riverente nei confronti di chi oggi ancora lo comanda a distanza. O no? Menomale che fra pochi giorni verrà nominato Ventura, in attesa che anche lui venga etichettato sempre dai soliti noti come schiavo del sistema: sarà difficile, sarà solo questione di tempo, ma lo spettacolo è assicurato.