Dopo venti lunghi anni di attesa, la serie A è tornata a Pescara e con essa la grande passione della tifoseria adriatica, ma le cose non sembrano andare per il verso giusto.
Dopo la sconfitta interna con l'Inter nella prima giornata, è arrivato un altro pesante KO a Torino nella seconda di campionato, in cui i biancazzurri sono apparsi impalpabili e mai incisivi, anche se in inferiorità numerica per oltre un'ora di gioco.
A dirla tutta, che il Pescara non convincesse, si era già intuito nella gara di coppa Italia contro il Carpi, vinta a stento per 1-0, nonostante gli emiliani fossero rimasti con l'uomo in meno.
Sicuramente non è ancora il caso di fare un processo, tuttavia credo sia evidente come la squadra biancazzurra sia stata costruita con troppa improvvisazione, puntando più su scommesse straniere ( Celik, Bjarnason, Quintero, Jonathas, Cosic ecc.)che su calciatori italiani che conoscono bene la serie A.
Il risultato fino ad oggi è che a mister Stroppa è stata affidata una squadra che appare più una torre di Babele, con stranieri da mezzo Mondo che non hanno ancora imparato l'italiano e che rilasciano interviste solo con l'interpete, figuriamoci cosa accade in campo.
Il rischio di toppare è serio, il campionato di serie A non perdona e di certo non aspetta nessuno, quindi il Pescara dovrà cambiare marcia e compattare un gruppo ancora lontano dall'armonia giusta per fare bene in Italia, la sosta arriva al momento opportuno.
Paolo Pierangelo