Il campionato di Serie A appena concluso, ha messo in mostra numerosi giocatori, pronti a sposare, magari proprio durante la prossima sessione estiva, il progetto di qualche big. Juventus e Napoli a parte, il ruolo forse più bistrattato dalle grandi squadre italiane è quello del terzino, sia destro che sinistro. E’ il caso della Roma, soprattutto a destra, dell’Inter, ma anche di Fiorentina, Lazio e Milan. Contrariamente a quanto successo nella parte alta della classifica, le squadre di media classifica hanno messo particolarmente in mostra 5 terzini, più o meno giovani, pronti a compiere il salto di qualità.
La vera e propria rivelazione di stagione è stata Cristian Ansaldi. Passato al Genoa dopo l’avventura allo Zenit, ha avuto qualche difficoltà a mettersi pari condizione rispetto ai compagni, salvo poi crescere partita dopo partita, conquistando Gasperini ed il cuore del tifo rossoblù. Difensore duttile, nasce come terzino sinistro di una difesa a quattro, ma si è destreggiato alla grande come esterno di un centrocampo a cinque. Ambidestro, può essere impiegato con ottimi risultati anche sulla corsia di destra, così come difensore centrale in una linea a tre. Costante nel rendimento e qualitativamente dotato, è abile anche in zona offensiva, con cross tagliati e sempre pericolosi. Classe 1986, ha raggiunto il massimo della maturità calcistica e pare pronto ad affrontare un’esperienza diversa, viste le richieste concrete di Roma e Inter.
Dopo un primo anno positivo, Sime Vrsaljko è andato oltre, disputando un’annata grandiosa con il Sassuolo, culminata con la qualificazione in Europa League. La duttilità non è il suo forte, ma come puro laterale destro, in uno schieramento a 4, è senza dubbio uno dei migliori in circolazione nel panorama italiano. La costanza è un suo grande punto di forza, sia in fase difensiva che offensiva. E’ stato il terzo giocatore per corner riusciti (50), dietro ai soli A.Gomez e Dybala: niente male per un terzino. La continuità durante l’incontro lo porta ad essere una perenne spina nel fianco per gli avversari, messi sistematicamente in difficoltà con veloci sovrapposizioni. L’appetibilità cresce vista l’età (1992) e la sua carriera pare ad una svolta, con Atletico Madrid e Napoli concretamente sulle sue tracce.
La seconda parte di stagione ha riportato a galla Silvan Widmer. Partito con un profilo basso, anche a causa della concorrenza creata da Colantuono, è riuscito a raggiungere livelli altissimi soprattutto dopo l’arrivo di De Canio. Terzino discreto (ma non eccezionale) in uno schieramento a 4, a destra nel 3-5-2 diventa devastante. Una capacità di corsa impressionante ed un piede destro educato, lo rendono un giocatore di sicuro affidamento. Abilissimo nel colpo di testa e pungente negli inserimenti, deve migliorare leggermente la fase difensiva, soprattutto quando non supportato da tre centrali. Da non sottovalutare il colpo di testa e l’abilità negli inserimenti, che lo portano a puntare maggiormente la porta rispetto al fondo. Nonostante sia stato penalizzato, in termini di vetrina europea, dalla non convocazione con la Svizzera, il 23enne è pronto ad imbarcarsi in progetti più ambiziosi rispetto a quello dell’Udinese.
Nella ridente Empoli, dopo la partenza di Hysaj, è pronto a preparare le valigie anche Mario Rui. Il portoghese ha bissato le prestazioni di un anno fa, affermandosi come un terzino sinistro di sicuro rendimento. Nella linea a 4 ha dimostrato di essere assolutamente a suo agio, vista la dedizione con cui segue il movimento corale della squadra. Meccanismi oliati alla perfezione nell’epoca “sarriana”, l’hanno portato ad essere uno dei terzini più concreti in circolazione, visto che riesce a svolgere il compito sempre sopra la sufficienza e senza mai strafare. Qualitativamente l’operato è indiscutibile, così come la possibilità concreta, a 25 anni, di avvalorare il suo curriculum con un'esperienza d’alta classifica.
In ultimo, diamo spazio all’indisciplinato Bruno Peres. Tra i 5 elencati è probabilmente il meno terzino di tutti, viste le sue marcate doti offensive. Impensabile vederlo schierato a destra in una linea 4, meglio invece nel 3-5-2 adottato dal Torino. Le sue palesi qualità sono la potenza fisica e la velocità, abbinata ad un destro potente e preciso. Le difficoltà in fase difensiva sono tuttavia evidenti e, insieme ad un senso tattico rivedibile, rappresentano uno dei motivi per cui il brasiliano non ha ancora compiuto il grande salto. Ovviamente questo non vuol dire che sia un giocatore mediocre, ma che semplicemente pecca troppo nella costanza di rendimento, caratteristica fondamentale per un terzino moderno. Le offerte, comunque sia, arriveranno e spetterà a lui, ormai 26enne, capire quale possa essere la destinazione migliore per il suo futuro.