Se si dovessero guardare i freddi numeri dei risultati, l'avvio di stagione della Juventus sarebbe oltremodo soddisfacente: dopo sette uscite ufficiali i bianconeri sono ancora imbattuti con tre vittorie e quattro pareggi, con le "X" che si dividono equamente tra campionato e Champions League. Nell'ambiente juventino la sensazione predominante è, però, l'insoddisfazione

I quattro pareggi sono stati arrivati consecutivamente e se quello con il Borussia poteva essere un segno di forza visto come è arrivato, i successivi con Atalanta, Verona e, soprattutto Villareal, non sono stati figli di prestazioni degne di nota, anzi. In particolare quello contro gli spagnoli ha rappresentato un grosso passo indietro sotto tutti i punti di vista. Dopo un avvio di partita coraggioso la formazione bianconera si è presto fatta schiacciare nella metà campo, con Pépé che, a tratti, dava la sensazione di essere inarrestabile per i difensori bianconeri. Lo svantaggio è stato dunque la logica conseguenza di una prestazione eufemisticamente non di livello, ma ad inizio ripresa l'ingresso di Conceicao ha ribaltato clamorosamente l'andamento della partita con i bianconeri capaci di rovesciare il risultato in meno di un quarto d'ora grazie all'acrobazia di Gatti ed alla rete dello stesso esterno offensivo portoghese.

Dopo il 2-1 il Villareal ha inevitabilmente rialzato il baricentro ed è in questo frangente che ci si sarebbe aspettata una reazione diversa da parte dei bianconeri: un atteggiamento sì difensivo, ma capace di sfociare in qualche contropiede pericoloso. Invece la Juventus si è tutta rintanata nella propria metà campo, schierando anche gli uomini più offensivi a protezione della propria area di rigore. Il risultato finale di questa decisione è stato quello di concedere un forcing disperato agli spagnoli che, prima dello scadere dei novanta minuti, si è trasformato nel pareggio siglato dall'ex di turno Renato Veiga.

Prima della sosta per gli impegni delle Nazionali il calendario mette la Juventus di fronte ad un altro avversario in un ottimo periodo di forma, quel Milan guidato da due grandi ex: Allegri sulla panchina e Rabiot in campo. I rossoneri arrivano da un'ottima vittoria interna sul Napoli, con il risultato che si è sbloccato dopo pochi minuti e che non è mai sembrato in discussione dopo il raddoppio siglato da Pulisic, anche la rete su rigore del Napoli quando mancava più di mezz'ora alla fine del match non ha, di fatto, mai riaperto i gioco. La squadra allenata dal tecnico livornese è partita in sordina, ma ora sta trovando quella solidità tipica delle squadre di Allegri e dalla cintola in su può contare su giocatori di ottima qualità come Pulisic, Leao e lo stesso Rabiot e guidati da un "cervello" di caratura mondiale come quello di Modric. Inoltre il fatto di non disputare le competizioni europee può permettere ai rossoneri di gestire al meglio le proprie forze.

Invece la Juventus, oltre ad essere un po' abbacchiata per le ultime prestazioni, arriva alla partita di questa sera un po' incerottata. Nell'elenco dei convocati è ancora assente Bremer, mentre Thuram ha svolto la rifinitura assieme al resto del gruppo e partirà dalla panchina, certamente out saranno anche Miretti e Cabal, infortunatosi di nuovo durante la partita con il Villareal. Tudor dovrebbe dunque optare per il consueto 3-4-2-1 con Di Gregorio tra i pali, Gatti al centro della difesa con Kelly e Kalulu ai suoi fianchi, Joao Mario e Cambiaso sugli esterni, Locatelli in cabina di regia coadiuvato da McKennie, in attacco l'unico certo è Yildiz, mentre Conceicao e Vlahovic sono i due favori per occupare le altre due caselle.

Dopo una serie di prestazioni opache ci si aspetta dai bianconeri una reazione d'orgoglio. Oltre al valore di una delle più grandi classiche del nostro calcio, la partita di questa sera ha dunque già un peso specifico importantissimo per la stagione dei bianconeri. Yildiz e soci dovranno affrontarla nel migliore dei modi, cercando di dare più del loro 100% per portare a casa un risultato positivo. Quella di questa sera sarà anche una prova di maturità per una squadra che, fino a questo momento, è stata tacciata di non saper gestire le partite, ospitare in casa una delle tre capolista e strappare una vittoria potrebbe ridare un nuovo slancio di fiducia dopo i quattro pareggi consecutivi.