Guardando la classifica di Serie A la Juventus e tutti i tifosi juventini dovrebbero essere estremamente soddisfatti dell'avvio di campionato dei bianconeri. In attesa del posticipo di lunedì sera che vedrà il Napoli affrontare il Pisa al Maradona la Juventus è infatti prima classifica in solitaria grazie alle tre vittorie iniziali consecutive ed al pareggio rimediato ieri pomeriggio in quel di Verona. A questi risultati positivi in campionato va poi aggiunta la straordinaria rimonta messa in atto in Champions League contro il Borussia Dortmund.
Nonostante questo il match di ieri pomeriggio ha aperto qualche varco per una sibilante insoddisfazione. Dopo appena cinque partite ufficiali in stagione diversi elementi della rosa di Tudor sono infatti apparsi già decisamente affaticati. Esemplificativi sono in questo senso uno dei tanti contropiedi portati dal Verona nella ripresa, un'azione nata da una palla persa da Thuram nella metà campo scaligera, con lo stesso francese che poi si getta all'inseguimento, disperato, degli avversari, ma senza mai raggiungerli, in una scena che sembrava essere parodiata dal celeberrimo cartone animato di Beep Beep e Willy il Coyote, mentre nel finale l'assenza di lucidità di Andrea Cambiaso ha prima vanificato una possibile palla-gol e poi regalato un altro, pericoloso, possesso agli avversari nei secondi finali di gioco. Una stanchezza piuttosto preoccupante se si considera che si è ancora ai primi albori della stagione con i bianconeri che saranno chiamati a lottare, ancora una volta, su tre fronti.
Ovviamente vanno considerate tutte le attenuanti del caso, la stanchezza non è sicuramente solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello mentale ed emotivo. Se la prima vittoria con il Parma era arrivata piuttosto agilmente, già con il Genoa i bianconeri hanno dovuto ricorrere all'utilizzo di energia extra per sbloccare una partita che si stava incanalando su binari piuttosto complessi. Dopo la sfida con i liguri sono arrivate poi in rapida successione Inter e Borussia, due partite folli in cui i bianconeri si sono ritrovati a dover recuperare e sono riusciti nel loro intento portando a casa la vittoria contro i nerazzurri ed arrivando il pareggio nel secondo caso, con due gol arrivati in pieno recupero. Le ultime due sono state sicuramente due partite che a livello emotivo e di convinzione hanno regalato tanti fattori positivi a Yildiz e compagni, ma il cui rovescio della medaglia è rappresentato dal prosciugarsi delle energie fisiche e mentali, con un fisiologico calo di rendimento oltremodo evidente come successo appunto nella partita di ieri.
Questo possibile rischio si conosceva già prima dell'inizio della stagione ufficiale e l'unico modo possibile per poterlo scongiurare era quello di dare una maggiore profondità alla rosa juventina. Se è vero che in attacco le alternative sono fin troppo sovrabbondanti e in difesa con il rientro di Bremer si ha comunque un buon numero di interpreti, in mezzo al campo e sulle fasce la situazione non sembra altrettanto florida. In assenza di Cambiaso e con Joao Mario che doveva ancora entrare bene nei meccanismi di gioco Tudor è stato praticamente costretto a sfruttare l'ecletticità del solito McKennie e ad adattare Kalulu nel ruolo di esterno di centrocampo, mentre in mezzo la coppia composta da Locatelli e Thuram è di fatto, senza ricambi di livello: Koopmeiners è davvero un lontano parente di quello ammirato con la maglia dell'Atalanta, mentre Adzic, pur avendo delle indubbie qualità tecniche e balistiche, è ancora troppo inesperto per poter guidare il reparto.
Ora la Juventus ha una settimana di scarico in vista del prossimo mini tour de force che partirà sabato 27 settembre con la sfida interna all'Atalanta, proseguirà con la trasferta in Spagna per affrontare il Villareal in Champions League e terminerà ancora tra le mura dell'Allianz Stadium per fronteggiare il Milan dei grandi ex Allegri e Rabiot. Tudor ed il suo staff dovranno gestire i prossimi giorni nel migliore dei modi possibili, facendo ricaricare le batterie ai propri elementi più importanti, senza però far sì che scenda troppo la tensione. I due prossimi match in campionato sono già da considerarsi scontri diretti con due squadre che, come i bianconeri, dovranno lottare per qualificarsi alla prossima edizione della Champions League.