Tutto cominciò nel marzo 2010 con la trasmissione spagnola Ona Esportiva in onda su Onda Cero Cataluña e la sua intervista ad Arrigo Sacchi: 'Il Barcellona ha sbagliato ad acquistare Ibrahimovic, è un giocatore fantastico come singolo, ma in un gioco di squadra deve collaborare con i compagni, è un solitario e l'ho già detto a Pep che ha acquistato il miglior solista al mondo; ha tutto ma ha ancora diversi problemi. Spero che li possa risolvere'.
Parole che non devono essere sfuggite alle attente orecchie di Zlatan, che alla prima dichiarazione (scherzosa) dell'ex tecnico di Fusignano a Mediaset Premium sulla sua doppietta all'Auxerre nella Champions 2010/2011 ('senza le scarpe n° 47 non sarebbe arrivato sulla sponda di Boateng') coglie la palla al balzo: 'Sacchi sembra geloso perché sta parlando troppo, dovrebbe parlare meno in televisione e anche sui giornali, se lui vuole qualcosa deve venire da me a parlare, se non ti piace come gioco non guardarmi'. In studio gli fanno notare che l'appunto di Arrigo suonasse più come un complimento, ma il Gulliver di Malmö ha nuovamente la risposta pronta (e la memoria lunga): 'ha anche parlato prima, quando ero al Barcellona'. Sacchi, spiazzato dall'uscita dello svedese prova a spiegarsi ma viene brutalmente interrotto: 'non mi devi spiegare niente'; a quel punto Arrigo lo ammonisce con un 'devo dirti che devi imparare l'educazione' e Ibra, che scolaretto non è, aggrotta la fronte, alza le sopracciglia e chiude il diverbio con un ironico: 'sì sì, va bene'.
Stasera, dopo la sconfitta del Milan al Camp Nou la telenovela Sacchi-Ibrahimovic prosegue con l'ex commissario tecnico degli azzurri a Usa 94' che rivela alle telecamere un (quasi compiaciuto) ghigno nel giudicare Ibrahimovic, autore di una prestazione sufficiente condita dallo splendido assist per il momentaneo pareggio di Nocerino: 'oggi è mancato il giocatore più rappresentativo del Milan e che domina in Serie A da molti anni. Lui secondo me non è inferiore ai vari Rooney, Messi e Ronaldo ma è evidente che caratterialmente non è ai loro livelli. Dispiace vedere queste prestazioni in campo europeo da uno come lui'. Opinione (discutibile) dovuta alle ruggini passate col numero undici rossonero? Forse, certo è che Ibrahimovic sia stato al Camp Nou l'unico elemento offensivo della rosa di Allegri a salvarsi dall'orda blaugrana.
Per gli amanti del più classico dei cliché pallonari il ritornello su Ibrahimovic eterno flop in Champions prosegue, d'altronde il Milan ha perso e Zlatan merita tutte le attenzioni di chi è costretto ogni domenica (domenica, badate bene, non martedì o mercoledì) a rimpiangere lo svedesone sperando nei gol di un giocatore che (Lotito dixit) valeva Messi e di un altro con mustacchi vintage che a Torino passa il tempo a protestare spalle alla porta. In attesa della replica alle parole di colui che per Pellegatti fu il Capitano Stubing di Love Boat, Ibra si consola pensando al vecchio maestro Mou: 'capisco Mourinho perché si incazza quando viene qua, uscire così non mi dà tanta voglia di parlare. La Champions non è maledetta per me: se esco così va bene'. In fin dei conti lui è Zlatan, chi cazzo sono gli altri?
Alan Bisio