Ieri sera si è concluso il campionato della Juventus, con la prima vittoria della Roma allo Stadium dal momento della sua inaugurazione. Una sconfitta che non fa male visto che lo Scudetto era già vinto e che Sarri ha deciso, giustamente, di sfruttare la partita per lanciare diversi ragazzi dell'Under 23 e di far riposare numerosi titolarissimi in vista dell'impegno di venerdì contro il Lione. Parlare della partita di ieri sarebbe francamente superfluo, proprio per le condizioni con cui si arrivava al match. La chiusura del campionato permette, però, di fare un primo bilancio del primo anno di Sarri sulla panchina della Juventus. 

Quella di Sarri in bianconero finora non è stata un'avventura molto semplice. Arrivato a Torino tra lo scetticismo generale, se non qualche vera e propria antipatia dovuta alle sue dichiarazioni quando sedeva sulla panchina del Napoli, Sarri ha dovuto faticare fin da subito per provare ad imporre le proprie idee, stravolgendo gli equilibri tattici raggiunti dalla squadra dopo un quinquennio sotto la guida di Allegri. La sfortuna ci ha poi voluto mettere lo zampino, costringendo il tecnico toscano a restare lontano dalla squadra per diverse settimane a causa di un grave problema di salute, tanto più che l'esordio ufficiale arriva solamente a campionato inoltrato nella sfida contro la Fiorentina. 

Con il passare del tempo e delle partite Cristiano Ronaldo e soci sfornano prestazioni non totalmente convincenti, sintomo che il percorso da fare con il nuovo tecnico è ancora molto lungo. Dopo la sosta natalizia ci si aspetta di vedere qualche miglioramento, soprattutto dal punto di vista del gioco, ma la situazione non pare migliorare se non in rare eccezioni; poi esplode la pandemia mondiale ed al calcio non resta, giustamente, che fermarsi in attesa di tempi migliori. Nel periodo di stop forzato le squadre non potevano allenarsi e anche questo ha contribuito a rendere più difficile il percorso di sviluppo della formazione juventina, con la logica conseguenza di una squadra ancora tatticamente involuta ma che, nonostante tutto, si è avvicinata con fin troppa pazienza allo Scudetto, approfittando ampiamente dei passi falsi delle dirette concorrenti Inter e Lazio. La sfida di fine luglio proprio contro i capitolini ha rappresentato, di fatto, la sfida Scudetto con la formazione di Sarri capace di imporsi per 2-1 con la doppietta di Cristiano Ronaldo nel giro di pochissimi minuti. Questa vittoria ha fatto sì che la formazione bianconera si sentisse praticamente "arrivata" alla conquista del tricolore, come ammesso dallo stesso Sarri, facendole staccare la spina nelle ultime partite di questo campionato.

Se dal punto di vista del gioco e di alcuni risultati la Juventus 2019/20 non ha certamente brillato, la vittoria dello Scudetto ha sempre e comunque una certa rilevanza. Rilevanza che aumenta tenendo conto di tutte le difficoltà che ci sono state in questa stagione, a partire dalla malattia del mister e per finire con la pandemia globale che ha stravolto tutto, compreso il mondo del calcio. Fino a questo momento è dunque sbagliato parlare di stagione fallimentare, anzi. Ora però è necessario che la squadra riesca a recuperare velocemente le energie fisiche e mentali perché l'impegno di venerdì contro il Lione sarà un altro snodo fondamentale per andare stilare il bilancio definitivo di questa stagione. Il popolo e la società bianconera non vogliono neanche pensare ad una possibilità di eliminazione contro la squadra francese, anche partendo dallo svantaggio provocato dal risultato dell'andata. 

Archiviato il capitolo campionato è giunto dunque il tempo di voltare pagina, per affrontare una Champions che sarà ancora più dura e particolare di tutte le altre.