Forse alcuni di voi avranno notato, sia sul forum, sia sui social network, il mio nervosismo susseguente alla semifinale di Confederations Cup, dove, in molti, hanno iniziato a criticare Gigi Buffon per la sua mancanza di professionalità nel parare i rigori (come se il suo collega di reparto, Iker Casillas, avesse fatto meglio... ma questa è un'altra storia), la sua scarsa prova nel tentare di bloccare i tiri dagli 11 metri delle Furie Rosse (mi verrebbe da dire: "Andateci voi, a parare i rigori a gente che si può permettere al settimo rigorista, uno del calibro, o meglio, del piede, di Jesus Navas"), insomma, la sua crocifissione a livello mediatico, come se fosse l'unico responsabile della sconfitta (assieme a Bonucci) in semifinale.
Questo, purtroppo fa parte del masochismo italiano, di coloro che non riescono mai a vedere completamente azzurro, ma, a seconda delle occasioni, vedono un azzurro un pò più rossonero, un azzurro un pò più giallorosso, biancoceleste o partenopeo che dir si voglia, o (ultimamente, anzi storicamente, va per la maggiore) un azzurro un pò più bianconero.
Ed allora si fa presto, anzi sembra non si veda l'ora, alla prima occasione, di criticare la squadra più odiata del momento, per antipatie personali, legate alla propria squadra di club preferita, o al (presunto) torto subito nella Stagione appena trascorsa (o in quelle di dieci, venti, cinquanta anni fa...). Ma questo "tifo contro" nulla ha a che fare con la Nazionale, anzi crea solo svantaggi alla squadra azzurra che, ha bisogno del supporto unito di tutti i tifosi, per colmare il gap che ci separa dalle Nazionali.
In una giornata come quella di giovedi scorso, dove l'Italia ha fatto la Spagna, proprio contro le Furie Rosse (anche se a dir la verità, dopo il match contro il Brasile, la Roja ne è uscita un pò ridimensionata), invece che criticare il proprio portiere (di tutti, perchè vestito d'azzurro), il vero tifoso avrebbe dovuto elogiare i propri beniamini per la buona prova fornita, amareggiarsi (sicuramente) per la sconfitta subita, ma partire da quel match con una consapevolezza in più, cioè quella che, quando il gioco si fa duro, la Nazionale Italiana, non si tira mai indietro, e, con il supporto del pubblico (anche se "lontano") può arrivare dappertutto (il Mondiale 2006 lo dimostra, poichè, checchè se ne dica, non eravamo i più forti, anzi, raramente, dopo la conquista della stelletta iridata, lo siamo mai stati, eravamo solo più Squadra, o forse, più Nazione).
Tornando a Buffon, insomma, già da quel giovedi avevo in mente di scrivere un pezzo sul portiere classe 1978; un articolo in sua difesa, per ricordare in molti quello che il portiere di Carrara ha fatto negli anni (più o meno recenti, si pensi ad esempio al match contro la Repubblica Ceca di qualche settimana fa), e quello che può ancora fare in futuro. Ma il match con l'Uruguay mi ha un pò scombinato i piani, quindi concludo un pò diversamente da quello che mi ero immaginato, consigliandovi solo di non criticare Gigi Buffon (come non dovete criticare De Rossi, Giaccherini, Montolivo o Gilardino che sia - nonostante quest'ultimo se vuole ambire al ruolo di vice-Balotelli deve darsi una svegliata): fategli fare in tranquillità il suo ultimo Mondiale, poi verrà il momento del cambio di guardia con il Marchetti di turno o chi per lui.
E, se invece siete come me, e vi innervosite per le critiche che gli hanno riservato, non pensate comunque a difenderlo, perchè Buffon, dal canto suo, non ha bisogno di essere difeso da nessuno. Si difende, a suon di parate, da solo...
E.C.