La carriera di allenatore ha subito per ora una interruzione dopo la fine del rapporto con il Milan, tuttavia Massimiliano Allegri ha alle spalle una buona carriera calcistica, che lo vide protagonista sui campi , specialmente negli anni 90

Livornese verace, dopo gli inizi tra il Cuoiopelli e la sua città, per Allegri arriva la chance di giocare in serie C1 con il Pavia, dove si mette in mostra nella stagione 1990/91 , come uno dei centrocampisti più interessanti del torneo.

In estate durante il calciomercato, è il Pescara che si assicura il suo cartellino, forte del fatto di offrirgli l'opportunità di giocare in serie B e soprattutto agli ordini di Giovanni Galeone, all'epoca tra gli allenatori più apprezzati per il suo calcio spettacolare. 

Il legame tra Allegri e Galeone fu fortissimo, tanto da durare ancora oggi a distanza di oltre vent'anni con reciproco affetto, probabilmente per il loro modo spensierato di vivere la vita, con allegria e passione. 

In quella stagione 1991/92 , il Pescara conquista la promozione in serie A, con Allegri faro del centrocampo adriatico, tra assist e reti di ottima fattura, con cui trascina la squadra. 

 

L'altare abbandonato

L'estate del 1992 non fu solo da ricordare per la cavalcata in serie A, in quanto Allegri avrebbe dovuto sposarsi con la sua concittadina Erika, ma all'ultimo momento l'ex centrocampista si tirò indietro, lasciando di sasso oltre la sposa, i parenti, gli amici ed i frati stressi. 

 

Gli anni da calciatore in serie A 

Nella stagione 1992/93, Allegri si prepara a disputare il suo primo campionato di serie A da protagonista, con la maglia del Pescara. 

Con Galeone in panchina, il centrocampista gioca da mezz'ala offensiva nel modulo 4-3-3, disputando partite eccellenti come in occasione di Pescara-Torino, Pescara-Juventus, Pescara-Napoli e specialmente Pescara-Milan 4-5 .

Quel giorno allo stadio Adriatico ricordo che ci fu il record storico di incasso, era una calda domenica di settembre ed il Milan di Capello subì ben 4 reti, un evento straordinario all'epoca, con la squadra guidata da Van Basten che dominava in Europa.

Il Pescara di Galeone chiuse il primo tempo sul 4-4, con azioni spettacolari che misero in difficoltà i rossoneri, inoltre 2 reti portarono la firma proprio di Allegri, la prima dopo 50 secodi e la seconda con un bolide da fuori area che si insaccò sotto la traversa. 

 

 

Quella fu la miglior stagione di Allegri da calciatore, con ben 12 reti in serie A con la maglia del Pescara retrocesso, tanto che l'estate seguente fu il Cagliari ad acquistarlo per oltre 7 miliardi di lire.

In Sardegna per Allegri furono 2 stagioni tra alti e bassi, dove non giocò con continuità ma allo stesso tempo realizzò reti importanti con il Cagliari, anche nella Coppa Uefa

Il centrocampista livornese visse un'altra stagione importante in A nel campionato 1996/97, quando aveva conquistato la promozione con il Perugia, guidato in panchina da Giovanni Galeone.

Allegri fece bene anche in questa occasione,sebbene non riuscì ad evitare la retrocessone in B, ma nella stagione successiva passò al Napoli, ancora una volta con Galeone in panchina, un legame tra loro che si ripeteva spesso, ma che vide i partenopei retrocedere.

Allegri tornò a Pescara nelle 2 stagioni seguenti, l'ambiente a cui è rimasto più legato come giocatore, con amicizie forti nella città adriatica, dove trona sempre volentieri.

Curiosità su Allegri giocatore

Un aspetto del talento livornese è quel suo difficile rapporto con gli arbitri, con cui spesso e volentieri ha discusso sia da giocatore che da allenatore, da buon toscanaccio verace che non le manda certo a dire.

Spesso è stato detto che Allegri aveva un talento calcistico in grado di decidere le partite, ma qualcuno ha anche detto che in allenamento era un pò svogliato e che non si impegnava tanto (citazione di Bisoli). 

Da giocatore Allegri aveva alcuni soprannomi, Acciuga per i suoi amici toscani, ma anche Conte Max per gli sportivi pescaresi, per quella sua classe in campo con cui incantava.

 

Paolo Pierangelo