Tanta Spagna, una buona dose di delusi francesi, proprio nell'Europeo di casa propria, ma anche una (discretamente folta) rappresentativa di italiani: ci sono tanti nomi illustri nella DIVANO Fc, ovvero, tutti quei campioni lasciati a casa per scelta e non per infortuni dai rispettivi ct, e che dunque le gare di Euro 2016 le vedranno dal proprio salotto. Una Top11 davvero niente male, e ci sta anche qualche buon rincalzo pronto a subentrare....


PORTIERI - Se, tempo fa, c'era l'ingombrante presenza del totem Casillas, adesso non appare più così chiaro perché la storia di Reina nella Nazionale Spagnola non sia mai decollata. Perché Casillas non è più al Real, non è più neanche tanto totem, e perchè con alle sue spalle De Gea e Sergio Rico...beh, perdonateci se ci teniamo Pepe, il portierone azzurro. Nella panchina della nostra formazione, impossibile non mettere Trapp: capace di spodestare Sirigu al PSG, ma ignorato, persino come terzo portiere, da Loew.

DIFENSORI - Il reparto che nella TOP 11 dei trombati crea più difficoltà. Come a dire: di questi tempi, uno che ha un buon difensore, se lo porta con sè. Con almeno tre importanti eccezioni: in parte dovute all'età, come nel caso di Terry con l'Inghilterra, molto più dovuta alle scelte tecniche dettate dall'abbondanza nella Spagna: restano fuori Javi Martinez del Bayern e Raul Albiol del Napoli, praticamente inesistente sui radar di Del Bosque, se è vero che nel suo elenco manca anche Callejon, e in questo caso si tratta di un reparto, quello offensivo, non esattamente irresistibile (ma ci arriveremo). 

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CENTROCAMPISTI - Ha fatto il cosiddetto "giro largo" la polemica relativa alla mancata convocazione di Andrea Pirlo da parte di Antonio Conte: certamente è l'ex rossobianconero la stella di prima grandezza del centrocampo dei trombati, tanto che dalla MLS sono arrivate al ct azzurro accuse di provincialismo, e frecciate sul suo scarno curriculum internazionale. Meno rumore, ma neanche tanto, rischia di fare l'esclusione dalla Nazionale di sua Maestà (e nostra riserva nel ruolo) dell'onesto Drinkwater: non una stella di prima grandezza nel progetto di Roy Hodgson, vero, ma pur sempre il roccioso metronomo del Leicester campione d'Inghilterra. A centrocampo della Nazionale che non ci sarà c'è anche Kondogbia, arrivato in pompa magna all'Inter, ma mai convincente in nerazzurro, e dunque è risultato difficile convincere Deschamps. Fuori dal reparto più forte del mondo (e qualcuno fuori doveva pur starci) Juan Mata: se il centrocampista del Manchester United, tra Iniesta e soci, è un'esclusione che ci può stare, un po' più problematico per Del Bosque sarà spiegare l'aver lasciato a casa Saul dell'Atletico Madrid, che nella finale di San Siro sabato sera ha veramente impressionato. Così come guardarà dal divano di casa gli Europei Isco, del Real. A completare il reparto la scelta di Conte che sta facendo discutere in queste ore, logica forse fino a qualche anno fa, un po' meno in un reparto come quello azzurro, privo di creatività. Bonaventura a casa è una di quelle cose che ti fanno dire: non vorremmo essere nel ct.

ATTACCANTI - Reparto bello zeppo, che quasi ti fa venir voglia di organizzare un campionato parallelo: chi ci doveva essere e non c'è è soprattutto Benzema, per le note vicende del ricatto hard. L'esplosione di Griezmann ha facilitato Deschamps nel lasciare a casa anche l'acciaccato Ribery, che comunque nel nostro Divano Fc finisce in panchina. Perchè lì davanti non può non "giocare" Diego Costa, il cui rapporto con la Roja non è mai veramente esploso (e chissà se la punta del Chelsea ripensa, ogni tanto, alla sua scelta di preferirla a Brasile). A casa anche Fernando Torres: scelta anche questa un po' incomprensibile, se è vero che l'attacco spagnolo, a parte Morata privo di punteros da far tremare i polsi, è l'unico reparto che non impressiona. Chiude il tridente Giovinco, per cui vale il medesimo discorso di Pirlo. Conte l'ha detto, in buona sostanza: hai preferito guadagnare tanto, piangerai in Rolls Roys. Ah, già, si legge Roys ma si scrive Reus: l'attaccante del Borussia, tradito da un infortunio in occasione delle convocazioni per il mondiale vinto, viene di nuovo fatto fuori da Low: anche lui vivrà gli Europei da spettatore. Con tanto di gaffe del maldestro Goetze.

Ezio Azzollini