Vero, l’anticipo contro la dimessa Udinese non è apparso sin da subito il test più probante della storia del calcio, ma la rete, con tanto di cavalcata prepotente, di Belotti per il 4-1 parziale alla Dacia Arena (condito, se vogliamo, da altre due reti del Gallo non convalidate) è un messaggio ad Antonio Conte. E che messaggio.
Perché se da settimane si dibatte sul fatidico ruolo di prima punta, forse per la prima volta nella storia della Nazionale Italiana assolutamente vacante e mancante di interpreti in grado di spaventare le difese avversarie fin dalla lettura delle formazioni, sull’eventualità di affidarlo ora a Pellè, ora a Pavoletti, o della possibilità del clamoroso impiego di Ladapula dal Pescara e dalla cadetteria, o della chance in extremis a Balotelli, zitto zitto, con la forza dei numeri, Belotti avanza sommessamente quanto concretamente la sua candidatura.
Perché nessuno, tra i pretendenti a quella maglia, l’ideale “9” azzurra, ha segnato quanto Belotti in questo 2016, e specie nell’ultimo periodo: dalla 28esima giornata in poi, 6 reti per il Gallo, che certificano come negli ultimi mesi la punta del Torino sia il miglior centravanti italiano per distacco, forse ben oltre delle 13 reti totali (comunque una messe di tutto rispetto, anche guardando gli altri "competitor") .
Lui, dal canto suo, si è sempre affidato alla resa in campo, lasciando poco spazio alle parole, salvo poche eccezioni. Come quando, ad esempio, si affidò all’ironia con una punta di veleno, prima della gara contro il “suo” Palermo, a febbraio: “Zamparini diceva che Djurdjevic fosse più forte di me, io dico soltanto che sarà il campo a decidere e a stabilire chi sia il migliore tra me e lui”.
Già, il campo. Quello che, nel 2016, non fa che parlare di Belotti, e materializza un dubbio: non è che, tra tanti discorsi su tante alternative, tra A e B, tra azzurri a spasso per l’Europa, le panchine di Serie A, o gli oriundi in cadetteria, come direbbe Aldo Baglio in quel film, “uno c’ha la soluzione davanti agli occhi, e non se ne avvede”?
Ezio Azzollini