Il Sassuolo fu corsaro appena due anni fa. Un 2-0 che interruppe una corsa che allora aveva dato grandi sensazioni. Era il Napoli di Gattuso, iniziato bene e finito con la delusione di un clamoroso quinto posto. Adesso le condizioni sono molto diverse, ma il nono posto degli emiliani mette la squadra di Alessio Dionisi nella parte sinistra della classifica. Soprattutto, il Sassuolo ha vinto 3 delle ultime 5 partite di campionato e, nonostante negli ultimi anni abbiano ceduto alcuni dei loro calciatori migliori, la loro filosofia di gioco non è così cambiata.

Il 4-3-3 che si sviluppa davanti a Consigli una linea a quattro in cui Toljan e Kyriakopoulos godono della licenza di spinta sulle laterali, con quest’ultimo autore di un grandissimo gol nella gara di questa stagione a Bergamo. Frattesi e Thorstvedt sono gli interni di centrocampo che affiancano Obiang o Maxime Lopez in cabina di regia. D'Andrea e Laurienté completano il tridente in cui Pinamonti costituisce il punto di riferimento centrale. Il Sassuolo è risultato sesto per possesso palla medio nella scorsa Serie A, a testimonianza di un gioco fondato sulla manovra elaborata con continue sovrapposizioni dei terzini, palleggio che passa per il vertice basso e un notevole numero di dribbling (sempre statistiche alla mano) per creare occasioni da rete.

Sarà curioso vedere se gli ospiti al Maradona cercheranno di imporre la loro impostazione tradizionale a prescindere dalla necessità di cercare innanzitutto di opporsi alla pericolosità degli avversari. In alcuni aspetti entrambe le squadre adottano schemi somiglianti, anche se il Napoli tende a privilegiare le improvvise e imprevedibili accelerazioni. È comunque attendibile l’ipotesi per cui Dionisi non dovrebbe escludere una conduzione di partita più prudente e meno sbilanciata del solito.

Napoli-Sassuolo sarà l’occasione per vedere all’opera Raspadori, ex di lusso proprio del Sassuolo. Ovviamente, rispetto alle scelte di formazione di Spalletti, che, visti i rendimenti dei suoi attaccanti, può permettersi di scegliere con un certo margine di adattamento la prima punta. Nella gara di Champions coi Rangers Raspadori è stato impiegato come esterno d’attacco. Questa è un’ulteriore soluzione adottabile dal Napoli dall’inizio o a gara in corso.

È ovvio che Osimhen, Simeone e Raspadori si tengono tutti e tre pronti perché sanno che potrebbero essere scelti o come titolari o come subentranti. Resta più plausibile la scelta di Osimhen dal primo minuto, così come rientreranno titolari Kvara, Zielinski e Juan Jesus. In ballottaggio Politano e Lozano, Mario Rui e Olivera e Ndombele e un recuperabile Anguissa. La gara col Sassuolo, di fondamentale importanza per dare continuità alla classifica, calcola pure l’impegno successivo col Liverpool nella trasferta in cui il Napoli nell’ultima giornata del girone A di Champions League dovrà difendere il primato del raggruppamento. 

Al di là di prospettive e programmazioni, gli azzurri hanno imparato che nulla può farsi distrarre da nulla. E che ogni gara è obiettivo e preparazione al tempo stesso. Il Sassuolo è un avversario storicamente ostico, anche a causa di alcune similitudini tattiche.