Per Napoli-Roma sono passati momenti decisivi per i momenti in cui intimamente i tifosi napoletani stanno nuovamente confidando. E non è un caso che il successo dell’andata sul terreno dell’Olimpico abbia dato slancio definitivo agli uomini di Spalletti.

La ripresa dice di alcuni dettagli da non sottovalutare. La Roma delle ultime quattro giornate è la squadra che ha fatto più punti. Ed è, insieme ad Empoli e Monza, tra quelle imbattute. Il Napoli ha saputo liberarsi presto delle scorie della sconfitta di Milano, ma al Maradona arriverà un avversario rilanciato in classifica e di certo col proposito di candidarsi come potenziale seconda e rivale degli azzurri. 

L’ex derby del Sole, sempre più vittima dello strascico senza fine di un derby ormai definibile più ad alta tensione, senza tifoserie ospiti, privo di quell’antica e memorabile doppia colorazione, si ripresenta in maniera ancora più significativa. Lo svolgersi del campionato, sia pur quello del Napoli fino a questo momento di un altro passo rispetto a tutte le altre, ha voluto che questa sfida arrivasse priva di banalità e risultati scontati.

Se da una parte c’è una squadra che gode dei favori del pronostico, sulla carta, dall’altra ce n’è una che sa di avere un’occasione altrettanto carica di significati. L’ultimo sgambetto a Fuorigrotta i romanisti lo hanno fatto nel 2018, in una gara che negli equilibri della lotta scudetto risultò quasi decisiva. E in quel campionato i punti del Napoli non furono pochi, non bastando, però, ad arrivare primi.

Spalletti dovrebbe disporre di tutti i suoi uomini. Kvara è pienamente recuperato dopo gli effetti influenzali della scorsa settimana e Elmas potrebbe essere utilizzato anche dal primo minuto. Con una linea difensiva in cui l’unica incognita resta l’impiego tra Mario Rui e Olivera (il primo resta favorito), in mediana Lobotka e Anguissa partiranno dal primo minuto, con l’ipotesi ballottaggio tra Zielinski ed Elmas e con la linea dei tre del reparto offensivo a completarsi con uno tra Lozano e Politano. Mourinho deve rinunciare a Celik per squalifica, ma può contare sul recupero di Pellegrini. Il 3-4-2-1 dovrebbe andare in campo con Mancini, Smalling e Ibanez in difesa, Matic e Cristante in mediana, con Pellegrini dietro Dybala in appoggio ad Abraham. Qualche dubbio ancora da sciogliere sulle corsie esterne.  

Il tema tattico potrebbe vedere i padroni di casa a tentare di alzare le linee per cercare di schiudere le maglie difensive degli ospiti. All’andata la Roma scelse un atteggiamento conservativo che però il Napoli riuscì ad aggirare con pazienza e intelligenza tattica. Ci sarà da vedere se anche in trasferta i giallorossi tenderanno a uno svolgimento prudente affidandosi alle ripartenze e alla rapidità dei suoi singoli. Molto dipenderà pure dalle scelte degli allenatori sulle fasce. I confronti nelle rispettive zone di campo potrebbero determinare equilibri e rapporti di forza. Prevedibile, comunque, che a mostrarsi più intraprendente sarà il Napoli, anche per non snaturare delle caratteristiche ormai consolidate.

L’unica certezza è che al Maradona andranno in campo determinazioni e scopi ad alto coefficiente di lancio. E soprattutto per i padroni di casa una grande suggestione storica suggerisce di dover fare sul serio.