Torna in campo nel pomeriggio l'Italia agli Europei, ottavi di finale contro la favorita della rassegna, la Spagna di Vicente Del Bosque. La Nazionale Azzurra non è mai scesa in campo il 27 giugno nella rassegna continentale, ma c'è un precedente in questa data che vale comunque la pena raccontare: Fortaleza, semifinale di Confederations Cup, anno 2013. Un anno prima dell'incredibile disfatta ai Mondiali.

Gli uomini di Prandelli chiudono il girone del primo turno al secondo posto grazie alle vittorie con Messico e Giappone, primo il Brasile padrone di casa bravo a batterci 4-2 nel match che permette ai verdeoro di evitare gli spagnoli in semifinale. I favori del pronostico sono tutti sulle Furie Rosse.

Noi partiamo con un undici molto simile a quello ritenuto titolare adesso in Francia: Buffon fra i pali con Barzagli, Bonucci e Chiellini davanti a lui, in mezzo ci sono De Rossi e Giaccherini, Candreva in appoggio all'attacco. Le differenze sono rappresentate da Parolo per Pirlo, probabilmente Florenzi per Maggio, ed un coppia attacco totalmente diverso: ai tempi Marchisio (con il già citato Candreva, seppur questi oggi non giocherà per lasciar posto a Florenzi, visto l'infortunio) in appoggio a Gilardino, oggi Eder e Pellé.

Il match è abbastanza bloccato, Torres e Maggio i due più pericolosi, ma entrambi imprecisi a tu per tu rispettivamente con Buffon e Casillas. Nella ripresa è Pedro a spaventare l'Italia, ma la conclusione dell'allora attaccante blaugrana finisce a lato. 0-0 al 90', si va ai supplementari: nell'extra-time le emozioni maggiori con Giaccherini e Xavi, solo il palo dice no ai due folletti. Porte immacolate anche al 120'.

Ai rigori squadre precisissime, segnano tutti sino al sesto rigore; al settimo tocca a Bonucci, il difensore della Juve spara alto, per la Spagna va Jesus Navas, Buffon intuisce ma non arriva: in finale vanno loro, gli Azzurri chiuderanno terzi battendo l'Uruguay ai rigori.