Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un impoverimento tecnico costante delle squadre in lotta per la salvezza. Molte delle squadre salite dalla Serie B si sono rivelate inadatte alla serie maggiore, addirittura in alcuni casi sono peggiorate dopo il salto a causa della cessione di alcuni pezzi pregiati o di ritorni dei prestiti alle grandi squadre. Manifesto di ciò il rendimento del Pescara, unica squadra dei maggiori campionati europei ancora senza vittorie sul campo.

Sono tre le aree su cui intervenire per cercare di migliorare la lotta salvezza e di riflesso tutta la Serie A e il calcio italiano.

-Formato Serie A

Tutti lo dicono, ma riforme in tal senso non vengono proposte. Una Serie A a 18 squadre eliminerebbe subito la parte peggiore. Si è visto come dal 20014/05, anno dell'istituzione del campionato a 20 squadre, le squadre retrocesse quasi mai siano arrivare a fare un punto a partita, mentre prima era norma che la 15ª superasse tale soglia, con annessa quota salvezza più alta.

Oltre alla diminuzione del numero di squadre, bisogna tornare alle quattro retrocessioni, così da costringere le squadre rimaste in A, magari abituate ad una salvezza tranquillissima senza sforzi a migliorare per restare nella massima serie. E come un effetto domino spingere tutte le altre a crescere.

-Diritti Tv e paracadute

Prima di parlare di divisioni, è importante capire che la Serie A deve vendersi meglio. Bisogna quindi migliorare il prodotto rendendo le lotte per i vari obiettivi più competitive. Anche e soprattutto la lotta salvezza. 

Dando per scontato questo, le squadre di bassa classifica oggi guadagnano troppo meno delle colleghe di alta classifica. Garantire così tanto in base al tifo, addirittura il 30%, significa favorire le tre grandi, in particolare la Juventus. La forbice creata negli ultimi anni tra i bianconeri e il resto, causa anche delle gestioni disastrose di Inter e Milan, ha fatto male al calcio italiano e bisognerà garantire in futuro un trattamento più equo, senza però diminuire. Per questo è necessario che la Serie A nei prossimi anni si venda molto meglio.

Altro aspetto da considerare, il famigerato paracadute. Una cifra garantita ai club che retrocedono, fino ad un massimo di 25 milioni d euro in base alla permanenza in A. Un minimo comunque di 10 milioni che può far gol a chi ne incassa appena il doppio dai diritti tv. Più che un paracadute, va garantito un ascensore alle squadre di Serie B, così da spingere al miglioramento anche il torneo cadetto, oltre ad avere risvolti positivi per la A.

-Gestione vivai

E' assurdo che le squadre che stanno lottando con scarsi risultati per non retrocedere oggi abbiano le quote più basse di giocatori cresciuti nel vivaio. Il Pescara non ha potuto inserire nella lista dei 25 giocatori formati nelle proprie giovanili perdendo così ben quattro posti. Eppure dovrebbero essere proprio le cosiddette piccole a puntare forte sul vivaio. Eppure dovrebbero essere d'esempio squadre come l'Atalanta o il Milan, che in un periodo di estrema ed autoinflitta difficoltà ha trovato la forza in alcuni propri giovani.

Invece di formarsi sui propri giovani invece le squadre hanno preferito vivacchiare grazie a prestiti poco oculati, dannosi sia per la squadre che presta che per quella che riceve, e ingaggi di vecchie glorie o quasi. Per poi finire a gennaio a rivoluzionare tutto per sperare nel miracolo.