Il malcapitato Viktoria Plzeň. Nel girone C contro quattordici Coppe dei Campioni. Bayern Monaco, Barcellona e Inter. Ma non deve aver tirato un sospiro di sollievo nemmeno Inzaghi. In vista dell’obiettivo passaggio del turno un sorteggio per nulla favorevole. Il Bayern è una corazzata che nessuno riesce a immaginare fuori dal tabellone degli ottavi e il Barcellona del nuovo acquisto, e che acquisto, Robert Lewandowski dà tutta l’impressione di voler tornare nei posti che in Europa i catalani sono abituati ad occupare per abitudine.

Eppure, questo raggruppamento dovrebbe rievocare il più felice degli amarcord per i tifosi interisti. Il Il Barça fu l’avversario che i nerazzurri di Mourinho batterono in semifinale e i tedeschi del Bayern furono superati nella finale che nel 2010 a Madrid grazie alla doppietta di Milito regalò all’Inter la sua terza Coppa dei Campioni, trofeo principe in quella stagione segnata dal triplete.

Lukaku e compagni, però, sanno bene che quella di oggi non è quella squadra e che incontrare i bavaresi e gli spagnoli in questa fase della stagione significa affrontarli in condizioni molto diverse, sia per i differenti equilibri tra le parti e sia perché il girone segue “regole” talvolta diverse da quelle degli scontri ad eliminazione diretta. 

Le caratteristiche di gioco di Barcellona e Bayern potrebbero offrire all’Inter come unico vantaggio quello tattico. Sia i tedeschi che i catalani giocano un calcio basato sul palleggio e su un baricentro costantemente portato in avanti. Xavier Hernández i Creus nella ricostruzione del dopo Messi iniziata lo scorso anno sta cercando di restituire ai suoi quell’identità mirabilmente portata avanti da Guardiola e della quale proprio Xavi, da calciatore, è stato protagonista.

Pedri, Ferran Torres, Jordi Alba, Gavi sono alcuni degli uomini di grande qualità di un organico che si rifà alla normativa del vivaio spagnolo e all’inserimento di innesti di altissimo livello. Su tutti il già citato Lwandowski, attaccante tra le più forti prime punte al mondo. Senza contare uomini di esperienza come Miralem Pjanić e Piquet. Del resto, il Barcellona è formato anche da una parte consistente di quella che è l’ossatura della selezione nazionale spagnola. Tutti calciatori abituati a certi palcoscenici, oltre che dotati di qualità tecniche e atletiche.

Il Bayern di Julian Nagelsmann ha sì perduto uno come l’attaccante polacco, ma ha mantenuto quella struttura che negli altri 10\11 da anni opera in un meccanismo quasi perfetto. Sané, Coman, Goretzka, Gnabry, Kimmich sono alcuni degli elementi che compongono un impianto di squadra molto solido, sia sul piano tattico che su quello atletico. Del resto, il Bayern è tra le favorite per arrivare fino in fondo alla competizione.

Il Football Club Viktoria Plzeň è di certo inferiore a tutte le altre. I cechi nell’Europa League di alcuni anni fa eliminarono il Napoli di Cavani battendo gli azzurri sia in casa che in trasferta. Addirittura, a Fuorigrotta imponendosi con un clamoroso 3-0. L’allenatore Michal Bílek ha guidato per quattro anni la nazionale della Repubblica Ceca e i suoi si sono qualificati alla fase a gironi battendo il Qarabag

Sulla carta ci sono molte possibilità di assistere a un girone a tre. Due delle quali l’Inter avrebbe decisamente fatto a meno di trovare.