Due sconfitte, due pareggi, poi solo vittorie tra campionato ed Europa League. La Lazio di Inzaghi, anche quest'anno, sembra davvero girare a meraviglia. E la squadra biancoceleste, numeri alla mano, è anche tra le più appetibili al fantacalcio, con i suoi 32 gol siglati in dodici giornate di campionato e soprattutto l'attuale capocannoniere della Serie A in rosa. Ma è davvero tutto oro ciò che luccica? In gran parte sì, ma ovviamente anche tra i capitolini ci sono "trappole" e analisi da tenere presenti con la dovuta attenzione. Ci sono altri due terzi di torneo da giocare e, Ciro Immobile a parte, il restante peso offensivo laziale è da dividere in parti uguali (?) tra tre giocatori potenzialmente da top del reparto per ogni fantallenatore: stiamo ovviamente parlando di Luis Alberto, Luis Nani e Felipe Anderson.


Tra i tre è indubbiamente soltanto lo spagnolo ad aver regalato enormi soddisfazioni sino ad ora quest'anno. Prelevato il 31 agosto del 2016 dal Liverpool per 5 milioni di euro, con il chiaro intento di colmare la voragine lasciata in eredità sulla corsia destra da Antonio Candreva, al suo primo anno in Italia ha costantemente galleggiato sul filo del rendimento mediocre tendente alla perenne bocciatura. Dall'inizio della stagione in corso, e precisamente a partire dalla finale di Supercoppa italiana, Inzaghi ha capito che Luis Alberto non può e non deve giocare sull'esterno, ma esprimere tutto il suo talento sulla trequarti, habitat naturale per incidere al meglio e sfornare colpi da ovazione, che sia 3-5-1-1 o 3-4-2-1. Al punto che ormai è diventato praticamente insostituibile: tre gol, cinque assist e fanta-media del 7.33. Pensate che, tra campionato ed Europa, ha partecipato attivamente a 10 gol (4 centri, 6 passaggi vincenti), più di qualunque altro centrocampista della Serie A. "Il mister mi ha detto che posso giocarle tutte", ha confessato il diretto interessato ieri sera dopo il pari (con tanto di gioiello messo a referto) ottenuto contro il Vitesse. Occhio alla possibile variante: quando tutti gli uomini in attacco saranno recuperati e al 100%, potremmo assistere a un arretramento del suo raggio di azione, persino al fianco di Lucas Leiva e/o Parolo, così come già accaduto più di qualche volta nell'ultimo ritiro estivo.

Più ombre che luci, invece, palesate dal portoghese. Si sapeva fin dal giorno del suo sbarco nella Capitale che non sarebbe potuto essere da subito in campo. Tutti lo hanno aspettato con intelligente remissività, tenendo bene a mente quanto pesasse il nome stampato dietro la sua maglia e un curriculum in allegato che non ha nemmeno bisogno di essere menzionato. Nani ha sudato molto, pian piano ha ritrovato la condizione migliore e a Benevento ha trovato i suoi primi bonus stagionali (gol e assist). La sfortuna, però, ha voluto che si facesse male proprio adesso che stava dimostrando di poter essere utile alla causa non solo a gara in corso, ma anche dal 1'. Tornerà tra una ventina di giorni, con la consapevolezza di essere un tassello importante per la Lazio del presente e del futuro. Rispetto a Luis Alberto non ha i tempi e le qualità per essere posizionato in mediana: trequartista, esterno o seconda punta sono le sue prerogative principali. Interpreti che in questo momento, fatta eccezione proprio per lo spagnolo e Milinkovic-Savic, Inzaghi non ha con sé. Altro che rincalzo: tra tre settimane, al suo (si spera) definitivo ritorno, Nani sarà un serio candidato per un posto da titolare.

E così sarebbe dovuto essere anche per Felipe Anderson, probabilmente colui che ha "incassato" la metamorfosi tattica più evidente da quando Inzaghi è sulla panchina della Lazio. Il brasiliano esplose al servizio di Pioli da ala pura nel suo 4-3-3, l'allenatore piacentino lo ha dapprima trasformato in un esterno di centrocampo nel 3-5-2 (limitandone parzialmente la pericolosità offensiva), fino ad arrivare all'esperimento di quest'estate da seconda punta al fianco di Immobile, dunque molto più vicino alla porta avversaria. Lì ha fatto vedere cose egregie, l'innata intesa tra i due con ogni probabilità li avrebbe consegnati a questo campionato come uno dei tandem meglio assortiti in assoluto. Poi la fastidiosa tendinite lo ha bloccato e di fatto gli ha negato un esordio che in tantissimi ancora attendono. Da fine luglio a fine novembre, quattro mesi di agonia per cui anche i più affezionati all'ex Santos stanno ormai perdendo speranze e pazienza. Dal club fanno sapere che a metà dicembre sarà finalmente abile e arruolabile, comprensibile essere alquanto scettici visti i continui rinvii ma il recente passato, fatto di valanghe di bonus, invita ad aspettare ancora un po' il suo enorme talento. Che, se supportato da una condizione atletica quanto meno accettabile, può diventare la vera arma in più nella seconda metà della stagione biancoceleste.

A questo punto la domanda è d'obbligo: che cos'è è lecito attendersi da Luis Alberto, Nani e Felipe Anderson nelle restanti 25 giornate di Serie A? Dando per assodata la chiara volontà di Inzaghi di impiegare lo specialista iberico sempre, comunque e ovunque (tra l'altro è l'unico tra i tre schierabile nelle prossime tre-quattro partite), resta da capire come e quanto potranno incidere gli altri due, destinati a questo punto a tornare entrambi a disposizione a metà dicembre, dopo le gare contro Fiorentina, Sampdoria, Torino e (forse) Atalanta. Inutile sottolineare che molto difficilmente potranno giocare tutti insieme, almeno dall'inizio. Lo scenario più papabile è dunque presto fatto: quando recupereranno forma fisica, certezze e affidabilità sotto ogni punto di vista, la Lazio potrà scendere in campo in via definitiva col 3-4-1-2, modulo che più le si addice. Marusic/Basta e Lukaku/Lulic da mezz'ali, due tra Leiva, Parolo e Milinkovic al centro, Luis Alberto (o il serbo) trequartista, Immobile e Nani/Felipe Anderson davanti. L'alternativa? 3-4-2-1, con Leiva-Parolo inamovibili e due tra Milinkovic, Luis Alberto, Nani e Felipe Anderson ad alternarsi alle spalle del bomber partenopeo. In ogni caso, sarà un successo. E allora sì che al fantacalcio, chiunque tra loro abbiate nella fanta-rosa, ci si potrà divertire.

Gianmarco Della Ragione