Ripartire dai vivai, come panacea di tutti i mali. Quando il calcio italiano tocca il fondo - sia sportivo che istituzionale - o arriva addirittura a grattarlo senza unghie, il leitmotiv è sempre lo stesso: i ragazzi e i giovani sui quali riporre le speranze per ripartire. Una base da modellare senza metodo però, e negli ultimi anni lasciata spesso alla piega più o meno evolutiva che prende il talento individuale. 
La soluzione vivai è retorica, ma al di là di promesse istituzionali mai mantenute, ha sempre senso parlarne e tirare fuori l'argomento. 
Prima di una Nazionale maggiore che ha dovuto fronteggiare il flop più clamoroso della sua storia, c'è stata un Under 21 di Di Biagio che non ha convinto, seppur nell'Europeo di categoria lo scorso giugno, si è fermata alla semifinale, surclassata dalla Spagna per 3 a 1. Prima ancora, c'è stato però il risultato eccezionale della selezione Under 20, guidata da Evani, che sempre a giugno si è classificata terza ai Mondiali in Corea del Sud. In semifinale è stata sconfitta dall'Inghilterra - poi campione iridato - per 3 reti a 1. Nella "finalina" per il podio, l'Italia ha vinto ai rigori contro l'Uruguay - 4 a 1 il risultato finale - dopo lo 0 a 0 dei tempi regolamentari. 

Sono loro i ragazzi da mettere adesso ai raggi ics e da tenere d'occhio? Sulla bontà del materiale, potrebbe essere presto ma non troppo per esprimersi, ma una prima analisi può essere fatta concentrandosi sulla fiducia che stanno riscuotendo i giocatori in questo inizio di stagione. Quanto ci stanno credendo i club di appartenenza? O meglio e ancora in termini più semplici: chi di loro è titolare e a che punto è il minutaggio in campo nel corso di questa stagione?

Intanto la panoramica dei convocati dal Ct ex Milan e Sampdoria (tra parentesi le squadre di militanza al momento della chiamata):

Portieri: Samuele Perisan (Udinese), Andrea Zaccagno (Pro Vercelli); Alessandro Plizzari (Milan).

Difensori: Mauro Coppolaro (Latina), Federico Dimarco (Empoli), Riccardo Marchizza (Roma), Giuseppe Pezzella (Palermo), Giuseppe Scalera (Fiorentina), Leonardo Sernicola (Fondi), Filippo Romagna (Brescia).

Centrocampisti: Nicolò Barella (Cagliari), Alfredo Bifulco (Carpi), Paolo Ghiglione (Spal), Rolando Mandragora (Juventus), Francesco Cassata (Ascoli), Matteo Pessina (Como), Mattia Vitale (Cesena).

Attaccanti: Giuseppe Antonio Panico (Cesena), Riccardo Orsolini (Ascoli), Andrea Favilli (Ascoli), Luca Vido (Cittadella).

Nicolò Barella (Cagliari), infortunatosi al polso nel finale di campionato, ha lasciato il ritiro della Nazionale appena prima del terzo match del girone. 

Barella in azione, punto fermo del Cagliari di Lopez adesso e di Rastelli prima (Getty)

+

Premessa doverosa, nessuno ai nastri di partenza, avrebbe scommesso su un percorso così lungo di questa selezione. Le riserve non erano dettate dal livello tecnico ma da altri fattori, quali la poca esperienza "di campo" dei convocati da Evani. Il girone si era chiuso con una vittoria contro il Sudafrica, la sconfitta di misura con l'Uruguay e il pareggio contro il Giappone. Classificatasi seconda, l'Italia si è confrontata agli ottavi contro una Francia stra-favorita nel pronostico. Il passaggio del turno per 2 a 1 è stata una sorpresa oltre che una vittoria meritata. In seguito, tanta fatica per avere la meglio sullo Zambia, fino al sogno della finale, spezzato dalla Nazionale vincente della competizione.

Partiamo dagli azzurri che sono scesi in campo nella semifinale contro l'Inghilterra, col 4-3-3:
Zaccagno; Scalera, Romagna, Coppolaro, Dimarco; Vitale, Mandragora, Pessina; Orsolini, Favilli, Panico.

Zaccagno è un classe '97 che milita nella Pistoiese ed è in prestito dal Torino. Nella squadra toscana è praticamente titolare, avendo giocato 12 partite sulle 15 totali disputate. Le mancate, sono per impegni "nazionali". 
Scalera è un classe '98, pugliese come la sua società di appartenenza: il Bari. Si divide tra la panchina con la prima squadra e la Primavera. 
Romagna, classe '97, è cresciuto nelle giovanili della Juventus e adesso è di proprietà del Cagliari. In Serie A conta al momento 8 presenze.
Coppolaro, 20 anni, è di proprietà dell'Udinese e si trova in prestito al Brescia. Al momento conta solo 3 presenze nella serie cadetta. Dopo essere partito titolare, ha avuto problemi al menisco ed è stato relegato in panchina. 
Dimarco, terzino classe '97 e scuola Inter, milita da quest'anno nel Sion, in Svizzera. Dopo una presenza in Super League una frattura del piede lo ha messo ko a lungo. E' tornato in campo sabato scorso, contro il Basilea. Il tecnico spagnolo Gabri conta nel recupero e nel suo ritorno di condizione al cento per cento, per poterlo schierare titolare. 
Vitale, 20 annni, si è formato nelle giovanili della Juventus e del Bologna. Prestato dai bianconeri, fa panchina alla Spal. 
Mandragora, uno dei giocatori dei quali si parla di più da anni, gioca nel Crotone, in prestito dalla Juventus. Per mister Nicola è un punto fermo del centrocampo. 

Pessina ha sostituito Barella durante il Mondiale, costretto come già detto a lasciare la Corea per infortunio. Giocatore ventenne dell'Atalanta ora allo Spezia. Nella squadra ligure è titolare.
Orsolini, classe '97, è, assieme a Mandragora, il nome più noto. Cresciuto nell'Ascoli, poi Juventus, è in prestito all'Atalanta. Chiuso dall'attacco titolare, è presenza fissa in panchina e, a forza di manciate di minuti, ha strappato 6 presenze in A. 
Favilli, ventenne scuola Livorno, è adesso in forza all'Ascoli. Titolare, ha all'attivo 12 presenze e 5 reti.
Panico, classe 97', è del Genoa che l'ha prestato al Cesena. Per lo più in panchina, conta 8 presenze in B.
Per ultimo, il cagliaritano ventenne - di nascita e di squadra di appartenenza - Barella, titolare mancato al Mondiale per cause di forza maggiore. Per mister Lopez - e ancor prima Rastelli - è invece una pedina imprescindibile, lo dimostrano le 13 presenze stagionali. 

Inseriamo a parte, perchè hanno avuto modo di distinguersi anche il portiere Plizzari e l'attaccante Vido. Il primo, ha solo 17 anni ed è scuola Milan. Si è messo in mostra contro l'Uruguay, parando ben due calci di rigore, in quella gara che in Under 20 ha segnato il suo esordio. Ora in prestito alla Ternana, conta solo 6 presenze, fermato da una frattura al dito. Per il tecnico Pochesci è comunque il portiere titolare. Anche il 20enne Vido proviene dal Milan e adesso è di proprietà dell'Atalanta. Solo 70' i minuti in A, vivendo una condizione leggermente simile al compagno di squadra Orsolini. In Corea è salito in cattedra con una rete. 

Ricapitolando, i titolari in A sono 2 (Mandragora e Barella), più 1 (Dimarco nella massima Serie svizzera); in B 1 (Pessina), in Lega Pro 2 (Zaccagno e Favilli). Tutti gli alti, fanno panchina e, al momento, quasi nessuno può aspirare nel breve periodo, di presenziare nell'undici di partenza. 
Altro dato da analizzare, è il passaggio in Under 21. Da quando è ripartita la stagione, Di Biagio ha convocato Romagna, Pessina, Barella e Orsolini. Gli altri nomi più navigati nella selezione, sono Mandragora e Favilli. 

Facendo forza solo sul presente e quindi sul numero di chi si è già affermato nei massimi campionati, il minutaggio globale, le possibilità a breve di essere convocati nello step nazionale successivo all'Under 20, c'è da vedere un bicchiere mezzo vuoto se le aspettative vengono riposte su giocatori ai quali mancano giusto i dettagli per essere già pronti a palcoscenici maggiori. Tuttavia, si trattano di elementi che hanno ancora bisogno di lavorare, soprattutto in campo. D'altronde, il cartello di lavori in corso, è applicabile a tutto il movimento calcistico italiano. Figuriamoci per dei giovani, che nel loro piccolo, hanno già dimostrato qualcosa. 

Orsolini, qui con la maglia dell'Under 21, al Mondiale U20 in Corea, ha vinto il titolo di capocannoniere con 5 reti

+