Alla luce dell’eliminazione dolorosa patita dall’Italia - ma non del tutto immotivata - le analisi e gli spunti di riflessione sono tantissimi, alcuni meritevoli di considerazioni, altri meno. Nel caso specifico si vuole partire dal concetto di come si sia bruciata una - e forse anche due - generazione di calciatori tutt’altro che di secondo livello per arrivare ad ipotizzare come potrebbero schierarsi le prossime Nazionali future, visti anche i vari addii di queste ultime ore e quelli che potrebbero arrivare dopo il prossimo Europeo itinerante del 2020.

Degli azzurri in questa foto 4 quasi sicuramente non parteciperanno a Qatar 2022 (Getty Images)

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Non ci soffermeremo a ricordare quanto questa Nazionale avesse del potenziale in vista della rassegna iridata che si terrà in Russia nel giugno prossimo, né si rivangheranno i tanti, troppi, errori di Gian Piero Ventura in questo biennio, ma si vuole analizzare come - per forza di cose - cambierà l’Italia nell’arco del prossimo quadriennio. Per cominciare questa analisi partiamo dai portieri, il reparto forse più tranquillo in ottica futura nonostante lo scossone generato dall’addio - comunque preventivato - di Buffon: Donnarumma arriverebbe in Qatar da 23enne, mentre Perin, attualmente in rosa, potrebbe essere il secondo con i suoi 29 anni e il terzo potrebbe essere uno fra i vari come Cragno (28), Meret (25), Scuffet (26) e Sportiello (30). L’addio di Buffon conseguente alla mancata qualificazione non comporta alcun problema per quanto riguarda il ruolo, dove comunque ci sarà buon margine per poter lavorare crescere in questo quadriennio avendo anche la possibilità di ragionare anche sul più lontano 2026 senza frenesie.

Lo stesso non si può dire per nessuno degli altri tre reparti dove questa debacle rappresenta la fine - o quasi - del sogno di poter disputare un Mondiale da protagonisti per alcuni e il giusto trampolino di lancio per i rampolli di casa Azzurra. Bonucci sarà l’unico reduce della BBC e in Qatar andrà (potrebbe andare) con 35 anni a carico e una forma che potrebbe non sostenerlo come invece è accaduto in questo quadriennio, il migliore della sua carriera; Astori, attualmente fra i convocati, rischia di non disputare mai un Mondiale visto il ricambio generazionale e una carta d’identità che anche per lui nel 2022 reciterà 35 anni e idem si potrebbe dire per Danilo D’Ambrosio, che col finire di questo quadriennio arriverà con il 34° compleanno festeggiato da pochi mesi (perché si giocherà in inverno nel 2022, altro dettaglio) e per Matteo Darmian che rischia di concludere la carriera con il solo Mondiale brasiliano all’attivo, dato che anche lui festeggerà il 33° compleanno nei giorni della competizione qatariota. Se questi sono coloro i quali rischiano di non arrivare al prossimo Mondiale o comunque dovranno rinunciare alla massima competizione per nazionali all’apice della loro carriera - e quindi sono quelli che maggiormente rimarranno “fregati” dalla non qualificazione contro la Svezia -, ci sarà un’altra generazione di difensori che arriverà a disputare il primo Mondiale nel 2022 sebbene avesse le carte in regola per farlo già quest’anno.

L’emblema di questa generazione sono Alessio Romagnoli e Daniele Rugani: i due arriveranno con pochissima esperienza internazionale maturata a disputare - verosimilmente - il primo Mondiale rispettivamente a 27 e 28 anni. Per intenderci Bonucci a quell’età aveva già preso parte a 2 Coppe del Mondo e 2 Campionati Europei mentre i nostri “senatori” avranno solo una rassegna continentale da protagonisti all'attivo (più una da riserva nel caso di Rugani). Se questo vale per i difensori di Milan e Juve la situazione è ben peggiore per Caldara che, sebbene verrà convocato al 99% per il prossimo ciclo azzurro, dovrà sgomitare per poter trovare il posto da titolare agli Europei e arriverà al Mondiale di Qatar, la prima vera esperienza di livello con la Nazionale all’età di 28 anni. I tre migliori difensori italiani in prospettiva esordiranno ad un Mondiale quasi alla soglia dei 30 anni e praticamente con soli due tentativi - se andrà bene - per poter ripercorrere aspirare al titolo. Se per i centrali la situazione è ai limiti del paradossale, per i terzini le cose non vanno meglio: Conti esordirà in Qatar con 28 anni sulle spalle, Zappacosta lo farà a 30 anni così come De Sciglio (una presenza per lui con l’Uruguay nel 2014). A questi potremmo aggiungere Barreca che nel 2022 avrà 27 anni, ma il concetto è già ampiamente chiaro.

GIOCATOREETÀ NEL 2017ETÀ NEL 2022
BONUCCI3035
ASTORI3035
D'AMBROSIO2934
DARMIAN2833
ROMAGNOLI2227
RUGANI2328
CALDARA2328
CONTI2328
ZAPPACOSTA2530
BARRECA2227

Se Atene piange, Sparta non ride. Questo potrebbero dire sarcasticamente i classicisti parlando del futuro di difesa e centrocampo della Nazionale. L’eliminazione ai play-off contro la Svezia ha messo fine alla carriera azzurra di De Rossi, ma ha anche messo un bel macigno sulle speranze di redenzione dalle figuracce in Sud Africa e in Brasile per Candreva, che nel 2022 avrà 35 anni, per Marchisio (36), Montolivo (37) e Parolo (37). Eccezion fatta per Montolivo, ormai fuori dal giro da un po’, gli altri erano al loro canto del cigno, avevano un’ultima chance per poter giocare da titolari un Mondiale e prendersi la scena: invece non sarà così e - ad esempio - il centrocampista della Juventus che ha conteso il posto a Vidal, Pogba, Pirlo, Khedira e Matuidi, figurerà negli annali della Nazionale per 343’ ai Mondiali divisi in due rassegne. Una generazione bruciata dalla follia di questo biennio.

Claudio Marchisio rischia di aver giocato l'ultima gara ad un Mondiale contro l'Uruguay nel 2014 (Getty Images)

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L’esempio massimo, però, di come questa eliminazione sia nefasta per più di una generazione è Alessandro Florenzi. Il futuro capitano della Roma, uno dei principali contendenti alla fascia da capitano della Nazionale (il bacio al pallone nei minuti finali contro la Svezia è un gesto di amore per la maglia azzurra incredibile) potrebbe affrontare il primo Mondiale a 31 anni, praticamente una one-shot per Florenzi che avrà solo un Mondiale per cercare di seguire le orme dei suoi predecessori giallorossi. Lo stesso si può dire per Bonaventura, che nel 2022 avrà 33 anni, Spinazzola (29), Gagliardini (28) Verratti che potrà provare a rifarsi dal flop brasiliano a 30 anni. Una menzione d’onore va a Jorginho che ha rinunciato al Mondiale con il Brasile per l’Italia e nel 2022 potrà provarci nuovamente ma con 32 candeline da soffiare proprio durante il Mondiale qatariota. E questi saranno, o meglio sarebbero, coloro i quali dovrebbero essere i senatori della Nazionale, perché i giovani rampolli azzurri arriveranno al prossimo Mondiale già nel pieno della loro carriera e potrebbero trovarsi frenati nel loro processo di crescita: dunque Chiesa e Barella a 25 anni potrebbero essere convocati per il Mondiale per fare la riserva, Cristante ne avrà 27, Pellegrini avrà festeggiato da poco il 26° e Locatelli e Mandragora arriveranno alla Coppa del Mondo a 24 e 25 anni e potrebbero addirittura non essere convocati per l’ingolfamento creato dalla mancata qualificazione a questo Mondiale di Russia.

GIOCATOREETÀ NEL 2017ETÀ NEL 2022
MARCHISIO3136
FLORENZI2631
CANDREVA3035
PAROLO3237
GAGLIARDINI2328
VERRATTI2530
SPINAZZOLA2429
CHIESA2025
CRISTANTE2227
PELLEGRINI2126
JORGINHO2732

Il tema più spinoso, però, è quello relativo agli attaccanti, centrali o esterni che essi siano. Iniziamo - come di consuetudine ormai - da quelli che verosimilmente senza ancora essersi ritirati dalla Nazionale difficilmente faranno parte della rosa in Qatar. Un nome su tutti in questa lista, non di prim’ordine, ma importante nelle ultime due edizioni dell’Italia: Eder. A 36 anni non farà sicuramente parte del gruppo e finirà la sua onesta carriera in azzurro (26 presenze condite da 6 reti, di cui quella alla Svezia a Euro 2016) senza mai giocare un Mondiale.

Resi gli omaggi a Eder passiamo a coloro i quali ci potrebbero essere, ma che saranno alla prima e forse anche unica per alcuni apparizione ad una rassegna iridata. Due su tutti “comandano” questa lista: Ciro Immobile e Lorenzo Insigne. La coppia d’oro del Pescara di Zeman, proprio come Verratti arriverebbe a disputare la loro solo Coppa del Mondo all’eta di 31 anni per ciò che riguarda il calciatore del Napoli e 32 per il centravanti della Lazio. La stessa età di Insigne la avrà Zaza che difficilmente quindi potrà riscattarsi dall’errore dal dischetto contro la Germania - anche perché la concorrenza è ampia adesso e lo sarà di più in futuro -. Bernardeschi arriverà in Qatar a 28 anni per disputare il primo Mondiale e Belotti festeggerà il 29° compleanno durante la competizione e sarà anche lui all’esordio, proprio come El Shaarawy che potrebbe esordire al Mondiale a 30 anni. A 32 anni, invece, potrebbe - ma qui siamo nel campo delle ipotesi - tornare a disputare la sua seconda Coppa del Mondo Mario Balotelli, l'ultimo marcatore azzurro ad un Mondiale (dopo il suo gol all'Inghilterra più il nulla).

GIOCATOREETÀ NEL 2017ETÀ NEL 2022
IMMOBILE2732
INSIGNE2631
BELOTTI2429
BERNARDESCHI2328
ZAZA2631
BALOTELLI2732
EL SHAARAWY2530
Lorenzo Insigne è stato l'oggetto del contendere di questa gestione - scellerata - di Ventura (Getty Images)

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Una situazione paradossale in cui giocatori che dovranno essere la spina dorsale al prossimo Mondiale saranno per la maggior parte all’esordio nella massima competizione per nazionali e in cui i giovani che dovrebbero completare tale rosa saranno costretti a vedere poco e nulla il campo con la maglia della Nazionale, senza contare che ci sarà gente nel proprio apice della carriera che rimarrà con il rimpianto infinito di non aver potuto disputare un Mondiale da protagonista o comunque da titolare dell’Italia. E tutto per una serie di scelte folli: scelte che hanno bruciato due generazioni e che ne rallenterà una terza.

Questa l'Italia che potrebbe scendere in campo in Qatar, in caso di qualificazione: solo Verratti avrebbe all'attivo una partecipazione al Mondiale

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