Non è cominciata nel migliore dei modi la Champions League 2016/2017 per la Juventus di mister Allegri, pareggio interno a reti bianche con il Siviglia, e già sono partiti i primi processi stagionali con il tecnico bianconero sul banco degli imputati: poco coraggio, scelte di formazioni errate, annessi e connessi. Non esiste sentenza che possa soddisfare tutti i milioni di tifosi travestiti da allenatori di questa o quella squadra, ma qualche considerazione sullo scacchiere juventino è sicuramente fattibile provando a dilettarsi nello stesso gioco di cui sopra.
Innanzitutto, però, è doverosa una premessa: si sente spesso parlare di Juve favorita alla vittoria finale perché ha speso tanto in estate, ma spesso si tendono a dimenticare due fattori fondamentali. Il primo è relativo al mercato della dirigenza di Corso Galileo Ferraris, che ha sicuramente fatto degli sforzi importanti per assicurarsi un certo parco giocatori, ma che allo stesso tempo ha incassato grosse somme di denaro dalle cessioni che addirittura hanno fatto chiudere in positivo il bilancio fra entrate ed uscite (162.5 milioni di euro di spese, 163.7 di incassi, fonte transfermarkt.it); il secondo riguarda il valore tecnico delle rose di altre squadre che possono contare su giocatori quali Messi, Iniesta, Suarez, Neymar, Ronaldo, Bale, Muller, Lewandowski, oltre ad ossature già collaudate ed abituate a giocarsi il miglior piazzamento su certi traguardi. E' sicuramente vero che per vincere la Coppa dalle grandi orecchie c'è anche bisogno di una fortissima componente di fortuna, ma a maggior ragione vale poco quel discorso secondo il quale se la Juventus non dovesse vincere, allora sarebbe un fallimento a prescindere da tutto il resto.
Torniamo al principio, il processo ad Allegri, e proviamo ad analizzare la situazioni immaginando una Juve a tre facce per risolvere quegli intoppi di cui tutti parlano: 3-5-2, 4-4-2, 4-3-3, ecco chi gioca.
3-5-2
E' il modulo ereditato da Conte, quello che ha permesso la resurrezione dell'anno scorso, uno schieramento che mette al centro del proprio progetto il giro-palla, il gioco sulle fasce, gli inserimenti dei centrocampisti. I tre difensori più adatti a questo modulo sono sicuramente i titolari dell'Italia: Barzagli, Bonucci e Chiellini. In fascia non si può fare a meno dei due brasiliani Dani Alves ed Alex Sandro per equilibrio (Cuadrado troppo offensivo?), tecnica e spinta (Evra non ha più passo e fantasia per reggere su tutto l'out). A centrocampo Khedira è un intoccabile a destra, Pjanic lo diventa a sinistra, mentre in mezzo avrebbe già più senso così la presenza di Lemina a guardare le spalle del bosniaco, a meno che non si voglia inserire Asamoah a sinistra con Pjanic in un ruolo che, precampionato a parte, non ha comunque mai coperto in carriera né a Lione, né a Roma. In avanti la coppia non si discute, Dybala ed Higuain
4-3-3
Un'importante variante soprattutto in partite in cui l'avversario si sa già che preferirà coprirsi anziché provare a sorprendere la Juve prevederebbe un difensore centrale in meno (e magari Benatia titolare che sembra il più adatto in un tandem centrale fra i difensori a disposizione), due terzini meno offensivi, o per lo meno da uno dei due lati - dunque Dani Alves o Lichtsteiner più Evra -, un centrocampo fisicamente forte con Khedira, Lemina ed Asamoah, ammesso e non concesso che non si voglia puntare su Pjanic anche in tal caso, Higuain davanti a tutti, e due fra Dybala, Cuadrado e Pjaca ad agirgli alle spalle con eventuali differenti compiti in base a chi dei tre troverebbe posto. Piccola modifica: Pjanic sulla trequarti e fuori uno dei due "larghi".
4-4-2
In parte già utilizzato da Allegri in passato, l'opzione di un modulo del genere potrebbe assicurare solidità e brio allo stesso tempo: Dani Alves ed Evra larghi, sempre Benatia con uno dei tre "tenori" al centro, poi Pjanic con Khedira in mezzo, Cuadrado ed Alex Sandro larghi e soliti nomi in avanti.
Il tutto in attesa di Marchisio, o di eventuali colpi di mercato invernali, situazioni che potrbbero portare a nuovi possibili scenari, ma che già allo stato attuale mettono Allegri nelle condizioni di poter pescare sempre bene dal proprio mazzo.