Nelle ultime due stagioni il Verona ha suonato due volte. Un campanello d’allarme e un bruttissimo scherzo. Due volte 1-1. Due stagioni fa la clamorosa esclusione tra le prime quattro. Una qualificazione in Champions sfuggita dopo che sembrava cosa fatta e compiuta. Al gol del vantaggio aveva risposto una rete di Faraoni. Quinto posto e azzeramento in attesa dell’arrivo di Spalletti.

Nella scorsa stagione i veronesi avevano rallentato la corsa di un Napoli che sembrava inarrestabile. Da lì una lunga serie di difficoltà nei mesi tra la fine dell’anno e il suo principio. Un periodo che, di fatto, avrebbe minato un prosieguo in cui il Napoli si sarebbe fatto sfuggire più volte l’occasione scudetto.

La sfida del Maradona per i padroni di casa vale la possibilità di consolidare il grande vantaggio sulle inseguitrici, anche in vista della delicata e storica partita col Milan per il ritorno dei quarti di Champions. Per gli ospiti, invece, sarebbe la possibilità di dare una spinta ulteriore alla corsa salvezza. Gli scaligeri vengono da una vittoria, ma la classifica li vede ancora al terzultimo posto. Il primo posto utile per la salvezza non è lontanissimo, ma non così vicino da consentire ai veronesi di permettersi ancora molte battute d’arresto.

A Napoli Zaffaroni dovrebbe affidarsi a un 3-4-2-1 tendente a un assetto molto basso. Faraoni e Doig dovrebbero essere gli esterni di centrocampo, mentre Verdi e Ngonge dovrebbero essere schierati per supportare la prima punta Djuric

Sul fronte azzurro, invece, i dubbi di formazione non sono pochi. La gara col Milan potrebbe suggerire cambi e gestioni alternative a Spalletti. Osimhen è recuperato, ma difficilmente sarà schierato dall’inizio. Le squalifiche di Kim e Anguissa in Champions dovrebbero dare il via libera a schierarli col Verona. Juan Jesus potrebbe giocare dall’inizio per mettere i novanta minuti nelle gambe in vista della gara di Champions, mentre Olivera e Mario Rui si contenderanno il posto sulla fascia sinistra, anche in prospettiva dell’impegno di martedì. In mediana Lobotka e Zielinski dovrebbero partire dall’inizio, mentre in attacco si profila il ritorno di Raspadori titolare e una serie di ballottaggi tra Lozano, Politano, Elmas e Kvara.

L’undici di partenza coi veronesi, specie in prospettiva Champions, resta un rebus che l’allenatore del Napoli scioglierà solo all’ultimo momento, da cui poi seguirà anche una diversa gestione dei cambi a partita in corso.

Il copione tattico sembrerebbe abbastanza prevedibile, col Verona accorto e compatto per una fase difensiva molto serrata e il Napoli con l’iniziativa e un baricentro più alto. Il modulo degli ospiti annuncia una duttilità in cui gli esterni di centrocampo potrebbero abbassarsi a ridosso della linea difensiva per i raddoppi e i due trequartisti avranno il compito di pressare i fraseggi del Napoli alla loro origine. I partenopei avranno di certo il pensiero alla gara di ritorno col Milan, ma la partita col Verona, Spalletti e i suoi uomini lo sanno benissimo, non può essere sacrificata.