Nella trentunesima giornata il campionato ha definitivamente ritrovato uno dei suoi protagonisti più attesi. L'anticipo tra Juventus e Benevento è stato infatti deciso dalla tripletta del numero 10 bianconero Paulo Dybala. Per l'attaccante ex Palermo questa è stata una stagione con diversi alti e bassi, con problemi extra-campo che hanno finito anche con l'incidere sul suo rendimento sul terreno di gioco.

L'inizio di stagione de "La Joya" è stato di quelli da incorniciare con 10 gol nelle prime 6 giornate. Poi, alla settima, l'improvviso black-out con tanto di rigore sbagliato contro l'Atalanta, un tiro dal dischetto che pesava tantissimo anche in ottica Scudetto, se Dybala lo avesse realizzato, la Juventus in questo momento avrebbe sei punti di vantaggio sul Napoli anziché quattro. Inutile anche la sosta di ottobre, al rientro dalla pausa per le Nazionali, Dybala sbaglia un altro rigore, questa volta contro la Lazio. La crisi del numero 10 è ufficialmente iniziata: dalla settima giornata alla diciottesima l'argentino realizza solamente due gol, rispettivamente contro SPAL e Sampdoria. 

Buffon consola Dybala dopo  il rigore sbagliato contro l'Atalanta (Getty Images)

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Dopo la panchina contro la Roma, alla diciottesima giornata, Dybala mostra i primi segni di ripresa sette giorni più tardi. A farne le spese è il Verona che subisce una doppietta del numero 10 in cinque minuti, doppietta che stabilisce le sorti del match dopo le reti di Matuidi in avvio ed il pareggio di Caceres nella ripresa. Il percorso di risalita di Dybala però viene quasi subito bruscamente interrotto. Durante la partita contro il Cagliari, il ventiquattrenne argentino rimane infatti vittima di un problema muscolare alla coscia. L'infortunio si rivela non essere di poco conto e costringe La Joya a restare fermo ai box per quattro partite. Dybala fa il suo ritorno in campo solamente negli ultimi minuti del derby contro il Torino, già indirizzato verso la vittoria grazie alla rete di Alex Sandro nel primo tempo.

Dopo aver ripreso il ritmo partita, il numero 10 bianconero torna finalmente ad incantare: a partire dalla sfida contro la Lazio della ventisettesima giornata, e passando anche dal recupero contro l'Atalanta, Dybala realizza 7 reti in altrettante partite, con il suo picco massimo toccato proprio domenica scorsa quando ha realizzato una tripletta contro il Benevento. In ottica fantacalcio il finale di stagione di Dybala promette di essere quanto meno scoppiettante per almeno due validi motivi: il primo è che la Juventus, fresca di eliminazione dalla Champions League, vorrà conquistare a tutti i costi il settimo Scudetto definitivo; il secondo è che Dybala vorrà provare a convincere fino all'ultimo il CT dell'Argentina Sampaoli a convocarlo in vista dei prossimi Mondiali in Russia.

Dybala si porta a casa il pallone dopo la tripletta al Benevento (Getty Images)

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Noi tutti ben sappiamo il peso specifico della presenza di Dybala nell'economia del gioco bianconero. Il numero 10 è infatti abilissimo a cucire i reparti di centrocampo ed attacco, abbassandosi molto spesso a ricevere palla sulla trequarti per poi innescare il dialogo con la punta centrale. Per uno strano caso del destino questo peso specifico non si riflette nei risultati, o per meglio dire l'assenza di Dybala sembra quasi un portafortuna per i colori bianconeri. Nelle cinque partite di campionato in cui l'argentino non è sceso in campo la Juventus ha infatti sempre vinto, realizzando 15 reti e non subendone nessuna. Certamente si tratta di una curiosa coincidenza, confermata però anche dalla recente, seppur inutile, vittoria contro il Real Madrid in quel del Bernabeu.

Passando poi ad un'analisi dal punto di vista del fantacalcio il campionato di Dybala non può che essere considerato estremamente positivo. Ad inizio stagione in molti lo consideravano meno appetibile del compagno di reparto Gonzalo Higuain. Finora le statistiche però raccontano una realtà ben diversa: con le sue 21 reti realizzate, di cui 3 su rigore, Dybala ha finora una fantamedia pari a 8,94, praticamente chi lo ha mandato in campo con regolarità è partito sempre con +3 in formazione. L'ex Napoli invece finora ha trovato la via del gol "solamente" 15 volte in 27 presenze, con una fantamedia pari a 7.89, più di un punto in meno del compagno di reparto.