"Paloschi all'Atalanta può fare almeno 15 gol!"
"Questo è l'anno di Paloschi..."
"Sarà titolare ed è pure rigorista... impossibile farsi sfuggire Paloschi"
E' giugno del 2016 e Alberto Paloschi è appena passato dallo Swansea all'Atalanta per 7 milioni di euro, attirando su di sé gli occhi e le mire dei fantallenatori meno vacanzieri. Idee concrete sul rendimento alla corte di Gasperini, storicamente etichettato come l'allenatore ideale per una prima punta, e mano sul portafoglio pronti a spendere per una giusta causa. E' fine agosto e con l'asta alle porte sottolinei in rosso il suo nome: "Deve essere mio".
In realtà, le motivazioni sono chiare e sembrano inoppugnabili: titolarità praticamente certa, ruolo di prima punta con giocatori in grado di fornire un buon numero di assist e rigorista designato. Tutto quadra, per un investimento importante in termini di fantamilioni e dal possibile alto rendimento.
Quasi un anno dopo, Alberto Paloschi è stato votato dai lettori di Fantagazzetta come la peggior delusione della stagione fantacalcistica 2016/2017, battendo la concorrenza di gente come Pavoletti, Bacca e Gilardino.
INASPETTATAMENTE SCOMPARSO. Comincia con quattro partite da titolare, raccogliendo un 4,5, un 5, un 5,5 e un 6 e fregiandosi di un pesante errore dal dischetto. A quel punto Gasperini decide che delle vostre sensazioni non ne vuole più sapere, come dei vostri fantamilioni e dello slot speso per accaparrarvi Paloschi e così lo spedisce in panchina, preferendogli il giovane Petagna. Voi magari vi eravate cautelati pure con Pinilla, pensando che la corsa al ruolo di bomber principe fosse a due, invece, inaspettatamente, esplode il classe 1995. La scelta si rivelerà azzeccata, con l'ex Chievo sistematicamente in panchina, il cileno accantonato e Petagna improvvisamente pezzo pregiato dell'asta invernale. Paloschi chiude con 12 presenze (8 volte a voto), zero gol, un rigore sbagliato ed una fantamedia di 5,06. La sua quotazione è addirittura scesa da 21 a 6 fantamilioni, catapultandolo direttamente nell'élite delle più grandi delusioni stagionali.
CAPOLINEA PALOSCHI. E' il 16 settembre e l'Atalanta è sotto 1-0 contro il Cagliari di Borriello. Gomez viene atterrato da Pisacane, con il direttore di gara che decide per un calcio di rigore in favore dei bergamaschi. Dal dischetto questa volta non va Kessiè, che prima di allora si era auto-eletto rigorista strappando la palla al compagno di squadra, ma Paloschi, rigorista designato e pronto a sbloccarsi. Incredibilmente calcia centrale aiutando l'intervento di Rafael e guadagnandosi un poco invitante -3. La Dea subirà poi altri due gol, arrendendosi 3-0 e sprofondando in classifica. E' questo il momento dove Gasperini prende in mano il proprio destino e quello dell'Atalanta, cestinando il navigato attaccante e puntando sulla freschezza di Petagna. E i risultati, a posteriori, sono arrivati. Eccome se sono arrivati.
ANNO 0. Mai in carriera Paloschi aveva segnato 0 gol in una stagione. All'esordio con il Milan, nonostante le 7 apparizioni, aveva racimolato 2 gol, così come nella stagione tra Parma e Genoa, con due marcature in maglia rossoblu. Non solo: l'attaccante arrivava da stagioni importanti, chiuse con 10, 9 e 13 gol e con una quotazione di mercato in netta ascesa. Il poco spazio in Inghilterra l'aveva convinto a tornare in patria, magari per rilanciarsi, ma con i numeri c'è poco da discutere: 0 gol in stagione e il grande rammarico per tutti coloro che avevano puntato su di lui.
IL RILANCIO. Non resterà all'Atalanta. Poco, ma sicuro. Alberto Paloschi sta decidendo il suo futuro, con numerose squadre che si sono interessate a lui. La priorità sarà quella di giocare, per provare magari a ricostruirsi un pedigree da predestinato che sembra invece ormai in linea con la normalità. Le pretendenti ci sono e alzano la mano, pronte a consegnargli le chiavi della salvezza. Si parla insistentemente della Spal, neopromossa dalla Serie B, ma anche di un possibile ritorno al Genoa, che quasi certamente perderà Simeone. Quel che è certo è che la sua appetibilità in sede d'asta tornerà alta, perché, comunque vada, i bomber di provincia vanno ancora molto di moda.