Udinese-Napoli: negli ultimi trent'anni coincidenze, ex e tabù
ALCUNE DELLE SFIDE TRA I FRIULANI E I PARTENOPEI
venerdì, 08 aprile - 00:42

Stagione 1986\87, il Ciuccio pensa allo scudetto eMaradona aggiunge due punti (allora la vittoria ne valeva uno in meno) a una classifica che, anche se il girone di ritorno è iniziato da poco, dice di un Napoli ormai favorito. Vittima predestinata l’Udinese. Il Pibe realizza una doppietta e predica la dottrina dell’assist. I partenopei sono un Pulcinella vestito da operaio. La loro determinazione sembra non conoscere ostacoli. Un’altra velocità. Se ne accorge un’Udinese che niente può opporre. Campionato 1989\90, quello della rimonta azzurra in un finale arroventato dalle polemiche di un Diavolo bollito, di quel Milan del Van Basten “svestito” alla penultima giornata che vede sfuggire uno scudetto quasi certo. A Udine, però, alla seconda di ritorno, anche stavolta, Maradona brilla meno e tutto il Napoli gira a vuoto. Ne approfittano i friulani, che, con piglio indomito e sorprendente, battono Giuliani per ben due volte. Quando il novantesimo sta per decretare la clamorosa sconfitta del Napoli, nell’intervallo l’arbitro Pairetto è costretto a un siparietto medico del tutto imprevisto (allora bastava una coperta e un paio di volenterosi pronti alla tutela della discrezione, per una privacy che era un concetto più spicciolo e genuino), Maradona ritrova genio e fermezza, realizzando prima il rigore del 2-1 e poi propiziando il pareggio di Corradini su precedente colpo di testa di Zola. Un 2-2 segnato da una rimonta incredibile. Un punto che fa psicologia, una psicologia da scudetto. Gli anni passano e la storia cambia le carte in tavola. Il Napoli targato nuova gestione, il Ciuccio proveniente dalla retrocessione d’ufficio, il nuovo corso, si presentano al Friuli per la seconda giornata (anche questa volta). Lavezzi si fa conoscere con una prestazione che ricorda le magie del sacro Maradona. Il Napoli di Reja sorprende la serie A con un 5-0 che sa di rinascita. Quella partita sblocca un Napoli che da quel momento, tranne per alcuni periodi di appannamento, sarà capace di migliorarsi di anno in anno, fino al raggiungimento delle zone altissime della classifica. Non uno scudetto, ma comunque qualcosa di molto importante. Ancora una volta passando per Udine alla seconda di campionato. Successivamente, l’Udinese consuma la sua vendetta, rifilando ai partenopei due 3-1 consecutivi. Quello della stagione 2009\2010 conserva però il fondo del falso artistico. Sul risultato di 1-1 l’arbitro non vede un rigore per fallo su Maggio (autore del momentaneo pareggio azzurro), ma ammonisce per la seconda volta il calciatore del Napoli. Penalty negato e inferiorità numerica. Gli uomini di un combattivo Mazzarri non si danno per vinti e attaccano anche in 10. Nei minuti di recupero, però, arriva la beffa firmata da un Di Natale in formato tripletta. Lo stesso formato dell’anno successivo, quando ancora un tris dell’attaccante dei friulani regala i tre punti ai suoi in quello che è uno scontro diretto per la qualificazione in Champions. A fine stagione il Napoli si qualificherà per la fase a gironi e l’Udinese per il preliminare. Nel Napoli del primo 3-1 gioca Quagliarella, ex Udinese. In quello che verrà dopo giocherà l’Inler artefice del miracolo Champions alla corte del Friuli. Il gioco degli ex vedrà protagonisti anche Domizzi e Denis. E, successivamente, anche altri calciatori. Nel 2012 il Napoli ripete una rimonta che ricorda molto da vicino quella del campionato 1989\90. L’Udinese, guidata da un grande Di Natale, si porta sul 2-0. I friulani restano in 10 e il Napoli si rifà sotto con grande determinazione. Cavani prima sbaglia un calcio di rigore e poi si fa perdonare segnando una doppietta che consente al Ciuccio di recuperare una partita inizialmente compromessa. Nelle ultime due stagioni al Napoli non è andata meglio. Un pareggio, firmato dalle reti Callejon eBruno Ferandes, e una sconfitta per 1-0 sono i risultati dei partenopei nelle ultime due uscite al Friuli. Lo stadio dell’Udinese sembra essere diventato un tabù. Tra le triplette del napoletano Di Natale e le grandi fatiche per rimontare, il Ciuccio sembra trovare quasi sempre la strada in salita. Eppure, in Udinese-Napoli gli azzurri hanno trovato momenti decisivi, in un passato che non si dimentica, ma che ogni partita azzera come calcio comanda.
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