Elogiare Andrea Belotti oggi sarebbe un po' come raccontare la trama del "Titanic": talmente visto e rivisto che ormai lo conoscono anche le pietre. Basterebbe infatti dare una rapida occhiata alla classifica marcatori della Serie A per capire di che cosa stiamo parlando: dominatore assoluto, davanti a gente del calibro di Higuain, Dzeko e Icardi. Eppure non passa giorno in cui non esca una nuova statistica che metta ancor più in risalto le caratteristiche e la crescita esponenziale di un bomber destinato ai migliori palcoscenici del Vecchio Continente. Come riferito da "Opta", tra i quattro giocatori dei Top 5 campionati europei con almeno 22 reti all'attivo Belotti è quello che ha giocato meno palloni in area avversaria: appena 128, addirittura meno di due colossi come Edinson Cavani e Lionel Messi.
Che cosa significano queste cifre? Semplice: è tutto riassunto nel termine "cinismo", perfettamente interscambiabile con l'espressione "killer instinct", visto che stiamo parlando di veri e propri rapaci dell'area di rigore. Numeri che, come già raccontatovi nel dettaglio, lo rilanciano alla grande nella corsa alla prossima Scarpa d'Oro, oltre ad avergli ormai assicurato un posto nella storia del Torino. Cairo di recente quasi si è pentito di aver inserito nel suo contratto una clausola di 'soli' 100 milioni di euro, valida comunque solo per l'estero. E pensare che il Gallo ora potrebbe addirittura essere in cima alle graduatorie continentali se non avesse fallito nessuno dei tre rigori che ha calciato. Unica macchia in una stagione semplicemente strepitosa.
Ma non è tutto: Belotti è già di diritto tra i recordman del nostro campionato. Nello specifico, la tripletta messa a segno contro il Palermo (in appena sette minuti e quindici secondi) è la terza più veloce nella storia della Serie A. Prima di lui (e a pari merito con lui) ci erano riusciti Marco Van Basten in un Milan-Atalanta del 1992 (cioè quando l'attaccante granata non era ancora nato) e Andriy Shevchenko in un Perugia-Milan 0-3 del 2000. Meglio di loro soltanto Pietro Anastasi in Juventus-Lazio 4-0 del 1975 (5 minuti) e l'inarrivabile Valentino Mazzola in Torino-Vicenza 6-0 del 1947 (poco più di 120 secondi).
E in prospettiva? Nel XXI secolo solo due giocatori sono riusciti nell'impresa di raggiungere e superare la fatidica soglia dei 30 gol in un singolo campionato: Luca Toni nel 2006 (ne fece 31) e Gonzalo Higuain nel 2016 (arrivato addirittura a 36). Un solo italiano, dunque, ha centrato il prestigioso traguardo: può essere proprio questo l'anno ideale per rinfoltire la schiera tricolore. Il calendario del Torino fino a fine maggio è il seguente:
GIORNATA | PARTITA |
28 | Lazio-Torino |
29 | Torino-Inter |
30 | Torino-Udinese |
31 | Cagliari-Torino |
32 | Torino-Crotone |
33 | Chievo-Torino |
34 | Torino-Sampdoria |
35 | Juventus-Torino |
36 | Torino-Napoli |
37 | Genoa-Torino |
38 | Torino-Sassuolo |
Sei gare su undici tra le mura amiche, ma anche tanti impegni ancora da smaltire contro big come Juventus, Napoli, Lazio e Inter. Quasi 1000 minuti ancora a disposizione per metterne dentro almeno altri otto. Per il cambio di cifra più dolce, quello al sapore di leggenda. Attori non protagonisti: Iago Falque e Adem Ljajic, chiamati a sfornare +1 a iosa. Gli uomini di Mihajlovic non hanno più nulla da chiedere al loro campionato? Non ditelo al Gallo, per favore.