I calciatori della nostra Serie A, nonostante ci si trovi un un periodo dell'anno ancora abbastanza lontano dal Natale, sono diventati più buoni. Questo è il dato che emerge dall'analisi disciplinare dei primi sette turni di questo campionato, il primo della storia in cui, in campo, si è deciso di usufruire dell'aiuto della tecnologia per facilitare il lavoro dell'arbitro. 

Un dato che va in contro-tendenza rispetto alle ultime cinque stagioni, in cui, grossomodo, il numero di cartellini si era mantenuto costante nell'intorno di un numero comunque abbastanza elevato di sanzioni. Del resto, da tempo ormai immemore, quello italiano è sempre stato il campionato, assieme alla Premier, dove si commettevano più falli e, soprattutto, dove si segnavano meno reti (altro mito ormai quasi del tutto sfatato, guardando i dati delle ultime stagioni). Un campionato dominato dalle difese e dalla ruvidezza di molti difensori, spesso ansiosi di far assaporare agli avversari il gusto dei loro tacchetti.

Lo scorso anno il calciatore più ammonito del campionato è stato Bellusci, oggi in forza al Palermo, che ha collezionato la bellezza di 15 cartellini gialli.

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Giocatori come Hallfredsson, Tomovic, Peluso, Rigoni e tanti altri, da sempre sono stati una spina nel fianco per tanti fantallenatori, che in fase di asta si sono spesso trovati a tentennare sull'offerta da formulare per accaparrarseli, dato l'elevato numero di malus che un loro eventuale impiego avrebbe comportato, pur a fronte di un investimento minimo in fase d'asta (raramente più di 1 fantamilione).

Le statistiche, chiaramente parziali, ci mostrano però un quadro diverso rispetto a quello del recente passato: il numero di ammonizioni ed espulsioni, in Serie A, è in netta diminuzione, e, con delle semplici proiezioni, è possibile capire che, continuando di questo passo, a fine campionato si potrebbe avere un calo del 30% alla casella "cartellini complessivi"(fonte dati Transfermarkt). 


Proiezione 2017/2018

Media ultimi cinque campionati
Riduzione Percentuale
Portieri274640%
Difensori44575641%
Centrocampisti56570220%
Attaccanti26133221%
Totale1297183629%

Analizzando più nel dettaglio la tabella riportata sopra, è interessante notare come il reparto in cui la riduzione percentuale dei cartellini è maggiore è proprio il reparto difensivo (e quindi calciatori da sempre ritenuti poco appetibili in ottica fantacalcistica, quest'anno potrebbero tranquillamente ritornare in auge), da sempre leader della classifica per reparto del numero complessivo di sanzioni, superato quest'anno (nei dati parziali, è bene ribadirlo), per la prima volta, dal reparto di centrocampo (ad oggi i giocatori più ammoniti del campionato sono Rincon e Valoti, due centrocampisti). 

Ma i difensori, ed in generale tutti i calciatori, sono davvero diventati più buoni? O è una semplice casualità?

La prima cosa da dire è che, oltre al numero dei cartellini, si è ridotto anche il numero dei falli. Come prima, le statistiche ci mostrano infatti una diminuzione del dato rispetto alla media degli scorsi campionati (fonte dati Transfermarkt).


Stagione in corsoProiezione 2017/2018Media ultime cinque stagioni
Riduzione Percentuale  
Falli effettuati170892721071313%

Una diminuzione del numero di infrazioni porta quindi, fisiologicamente, ad una riduzione dei cartellini, anche se è facilmente osservabile che la riduzione percentuale del numero di falli è minore della riduzione percentuale del numero di cartellini (situazione questa dalle molteplici letture). 

Una della cause più probabili di questa diminuzione di infrazioni (e sanzioni) può risiedere in una variazione del modo di arbitrare di molti dei fischietti italiani, diretti quest'anno dal nuovo designatore Rizzoli. E' probabile che si sia esplicitamente detto agli arbitri di lasciar scorrere il flusso della partita in maniera meno frammentata possibile, riducendo al minimo il numero di interruzioni, cercando inoltre di evitare di estrarre cartellini gialli e/o rossi in maniera troppo fiscale, per non gravare troppo sull'esito dell'incontro.

Altre spiegazioni plausibili potrebbero essere incentrate sullo sviluppo tattico di molti degli incontri di questa stagione, con diverse squadre di alta classifica che prediligono sempre più avere possesso del pallone in zone piuttosto arretrate di campo, dove, solitamente, è molto minore il numero di falli commessi dalle squadre avversarie.

Un'ultima strada porta, infine, a considerare l'introduzione del VAR come una delle cause principali di questo fenomeno.

Valeri, nel corso dell'ultimo Spal-Udinese, decide di avvalersi dell'uso del VAR.

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Due dei quattro casi in cui è possibile utilizzare la tecnologia, per correggere un'eventuale decisione sbagliata da parte del direttore di gara, sono direttamente legati a situazioni di gioco in cui è richiesta l'estrazione di un cartellino: lo scambio di persona e l'espulsione diretta di un calciatore (in maniera indiretta, invece, è legata all'estrazione di un cartellino l'assegnazione di un calcio di rigore). Entrambi questi casi, come si è potuto notare in queste prime giornate, si manifestano piuttosto raramente, dato che l'inclinazione degli arbitri sembrerebbe quella di utilizzare l'aiuto della tecnologia principalmente per le situazioni di gioco comprensive di probabili rigori e gol irregolari. Situazioni che portano via già abbastanza tempo e lasciano adito, in alcune circostanze, a diverse interpretazioni. 

Forse proprio per questo motivo il numero di cartellini si sta, anche inconsciamente, riducendo in maniera così sensibile: un eventuale cartellino rosso, o un numero troppo elevato di cartellini gialli distribuiti durante l'incontro (cui seguirebbero altre espulsioni per somma di gialli, magari per punire un difensore dopo un rigore assegnato con l'aiuto del VAR), comporterebbe un utilizzo ancora maggiore della tecnologia a cui, almeno in questa prima fase di sperimentazione, non sono pronti nè i direttori di gara nè il pubblico da casa.

Aspettando di vedere se il trend sarà confermato nelle prossime giornate, sono tante, quindi, le possibili interpretazioni: la parola chiave, quando si parla di arbitraggi.