La seconda semifinale di ritorno della Champions League 2015/2016 (in corso la partita tra Bayern Monaco e Atletico Madrid), vede di fronte la squadra spagnola del Real Madrid, già vincitrice di 10 Coppe Campioni, contro gli inglesi del Manchester City, unica squadra britannica, assieme al Liverpool, ancora in corsa per un titolo continentale, ma a differenza dei Reds, con un palmarés piuttosto scarso, sopratutto a livello europeo (una sola vittoria fuori dal panorama nazionale, con la Coppa delle Coppe del 1970).
In pratica la sfida tra Zidane e Pellegrini, che ha allenato le merengues nella Stagione 2009/2010 senza brillare (secondo posto in Campionato, pur con la bellezza di 96 punti in classifica -più di quanti erano stati necessari, fino alla Stagione precedente, a vincere la Liga- ed esclusione dalla Champions League agli ottavi di finale, contro un modesto Olympique Lione) vede di fronte una squadra abituata a questi palcoscenici, i Galacticos, che ormai hanno perso il conto delle semifinali giocate, contro una squadra che, a livello europeo, vanta scarse presenze nelle fasi finali delle competizioni, con il tabu Champions League (prima di quest'anno non aveva mai superato gli ottavi di finale).
Proprio per questa differenza di "valori" a livello internazionali, pochissimi sono i precedenti tra le due squadre, difatti, a parte il match di andata, terminato con uno scialbo 0-0, solo due sono i precedenti tra la squadra inglese e quella spagnola, ed entrambi sono datati 2012/2013 (in quell'anno la Champions la vinse il Bayern, nella finale tutta tedesca contro il Borussia Dortmund).
Il 21 novembre 2012, all'Etihad Stadium di Manchester, la partita terminò 1-1: nel primo tempo la squadra ospite andò in vantaggio con Benzema e tenne il risultato fino al 72', quando venne concesso un rigore per i padroni di casa (con espulsione di Arbeloa ) che il Kun Aguero realizzò con freddezza alle spalle di Iker Casillas. Match comunque divertente, con arrembaggio finale dei Citizen, alla ricerca della prima vittoria nella competizione (che, non si realizzò è relegò la squadra inglese anche fuori dall'Europa League), ma che nulla ebbe a che vedere con il match di andata.
Il match del Santiago Bernabeu del 18 settembre 2012, infatti, rimarrà uno dei più avvincenti della storia della Champions League (perlomeno da quando ha assunto questa denominazione); dopo un primo tempo terminato a reti inviolate, nella ripresa gli attacchi delle due squadre si scatenarono e segnarono ben 5 reti in poco più di 20 minuti (media di una rete ogni 4', in pratica botta e risposta, considerando anche i tempi delle esultanze dei vari goleador). Definizione, quella di goleador, che, a suo tempo, era rivolta anche ad Edin Dzeko, che siglò la rete del vantaggio al 69'. Dopo l'apertura delle danze fatta dal bosniaco, ci pensa Marcelo a rimettere il risultato in parità, ma a 5' dalla fine Kolarov mise a segno il goal che per tutti valeva la vittoria esterna: niente di più irrisorio, prima Benzema (appena 2' dopo), poi il solito Cristiano Ronaldo (esattamente al 90') depositarono la palla alle spalle di Hart, garantendo così la vittoria degli iberici nel match inaugurale della fase a gironi della Champions 2012/2013.