Stagione 1986\87. Al Meazza un gol di Beppe Bergomi regala la vittoria all’Inter sul Napoli capolista e imbattuto da molto tempo. Subito dopo quella partita Ottavio Bianchi dichiara: “Per noi il campionato comincia adesso”. Alla fine, poi, il Napoli resterà primo. 

Nei campionati dell’ultimo mezzo secolo il Napoli ha battuto l’Inter a San Siro soltanto tre volte. Negli anni dei due scudetti i partenopei sono stati sconfitti in entrambe le trasferte su terreno nerazzurro. E nel periodo di Maradona gli azzurri non hanno mai vinto con l’Inter a Milano. Considerando una vecchia tradizione secondo cui il dintorno natalizio non ha fatto bene ai napoletani, il prima e il dopo festività alla cabala del Napoli non mette tutta questa sicurezza. 

Nella scorsa stagione proprio a Milano con l’Inter gli uomini di Spalletti hanno subito un’amara e rocambolesca sconfitta che ha dato il là a un periodo molto difficile, contorniato da una serie sfortunata di infortuni, che ha condizionato negativamente tutto il resto dell'annata. Per farla breve il Napoli con la trasferta interista non ha un rapporto idilliaco. 

Il secondo e ultimo atto della stagione anomala, quello del mondiale invernale e di una mezza estate traslata in dicembre, svelerà tutti gli interrogativi retorici che ne hanno accompagnato il primo. E gennaio per il Napoli rappresenta un banco di prova pressoché definitivo, al di là della già matura prova di forza fornita tra agosto e novembre. Milano sponda nerazzurra è la tappa principe per una squadra che l’intera Serie A aspetta al varco della sua prima vacillazione. Il campo di quella che in molti consideravano la squadra favorita per la conquista dello scudetto è un anticipo di traguardo che porta con sé timori e scongiuri. 

Il Napoli di quest’anno tra i suoi tanti meriti ha saputo sfoggiare pure quello dell’imperturbabilità. Mai come adesso, ad azzeramento di preparazioni, andamenti, sequenze e affaticamenti, Inter-Napoli è la gara emblema per la più tesa e incognita delle riprese. E Inzaghi sa bene che molto probabilmente la sua squadra è quella che non può permettersi passi falsi.

Per la gara con la prima della classe il tecnico nerazzurro dovrebbe optare per il solito 5-3-2, ma con qualche dubbio di formazione fino alla vigilia. Brozovic sarà l’assente eccellente di una formazione in cui il centrocampista croato è uno tra gli elementi fondamentali. Dzeko, Lautaro e Lukaku si giocano il posto in un attacco in cui il bosniaco dovrebbe essere favorito per partire da titolare, mentre Barella e Calhanoglu dovrebbero formare la mediana avanzata supportata dai fluidificanti Dimarco e Dumfries. Non mancheranno i duelli a distanza e quelli ravvicinati. Skriniar e De Vrij prenderanno in consegna Osimhen e sulle corsie laterali gli esterni dell’Inter daranno battaglia a quelli del Napoli. 

Spalletti dovrebbe serbare i suoi dubbi maggiori sulla fascia sinistra difensiva, con un ballottaggio tra Olivera e Mario Rui, e su quella destra offensiva, con Politano favorito su Lozano. Kvara tornerà titolare dopo aver saltato le ultime tre gare di campionato e in difesa, al fianco di Kim, Rrhamani potrebbe non essere ancora pronto per rientrare titolare. Juan Jesus è il primo indiziato per sostituirlo. 

Le classifiche delle due squadre sono molto diverse. La partita di cartello della giornata che riprende la stagione riserva una psicologia favorevole al Napoli, ma il genere di gara non ha altra psicologia se non quella di chi saprà affrontarla nel modo migliore. E Spalletti sa bene che certi frangenti non si risolvono coi calcoli. I mesi della prima parte di stagione del suo Napoli lo hanno detto bene.