L'anticipo della 15esima giornata di Serie A, che si disputerà questo venerdì 2 dicembre, al San Paolo di Napoli, richiama, sotto alcuni aspetti, la sfida giocata poco più di un anno fa (esattamente il 30 novembre) nello stesso Stadio campano: di fronte alla squadra di casa, il Napoli, già guidata da Sarri, c'era l'Inter di Mancini e, anche in quell'occasione, la partita fu giocata in un giorno della settimana non usuale per i match di Campionato (era un posticipo, però, e si giocava di lunedì); la partita, valida per la quattordicesima di A (pertanto con un solo match in meno giocato rispetto a quella che si vedrà stasera), però differisce moltissimo, sotto altri aspetti, da quella odierna.
Innanzitutto per la situazione di classifica: quella di questa sera, nonostante l'appeal mediatico (scalzato solamente dal derby romano di domenica pomeriggio), è un semplice match tra la settima (il Napoli, che viene dal pareggio subito in rimonta con il Sassuolo) e l'ottava forza del nostro Campionato (l'Inter, uscita vincitrice nel match contro la Fiorentina), mentre poco più di un anno fa, la partita del San Paolo significava la sfida tra le prime due della classe: la squadra nerazzurra, prima della trasferta partenopea guidava il Campionato con due punti di vantaggio sul Napoli, che, dopo la vittoria si ritrovava in vetta alla Serie A, con la Juventus distante ben sette punti (8, invece, gli attuali punti di distacco tra i bianconeri e gli azzurri).
Inoltre, il match terminato 2-1 per la squadra campana, vide, tra i marcatori, giocatori non più in forza alle due squadre; da una parte Higuain, che con una doppietta già si apprestava a candidarsi come capocannoniere recordman del Campionato (a differenza di quest'anno, dove sembra che la porta sia molto più difficile da violare, per il neo juventino), dall'altra Adem Ljajic, che, autore del gol che, a 20' dal termine ridiede speranza ai nerazzurri (vicinissimi al pareggio in più occasioni, sul finire di gara), attualmente è in forza al Toro e sembra ormai aver dimenticato il suo passato a strisce nerazzurre.
Nonostante i buoni ricordi della sfida sopra citata, però, i tifosi del Napoli non possono essere così tranquilli nell'affrontare la sfida di questa sera, poiché, nell'anno solare 2016 non sono ancora riusciti a superare la squadra lombarda in un match ufficiale. Sono infatti già due, in questa annata, le sfide tra Napoli ed Inter (una in Campionato, nel match di ritorno del 16 aprile, una in Coppa Italia, nella sfida valida per l'accesso alla semifinale della competizione a scontri diretti).
In entrambe le occasioni è stata l'Inter ad avere la meglio, e sempre con il medesimo punteggio, 2-0 (storicamente, invece, la sfida tra le due compagini ha visto per la maggior parte dei casi concludersi gli oltre 150 incontri con una sola rete di scarto). Nel match cronologicamente meno recente, quello del 19 gennaio, il Napoli, senza la sua stella Higuain (tenuto a riposo per utilizzarlo al meglio in Campionato, nella ricerca di mantenere la vetta della classifica a discapito della Juventus) disputò un buon primo tempo, dove tenne a bada gli attacchi dell'Inter (nessun tiro in porta per la squadra di Mancini) e andò anche vicino al vantaggio (Handanovic protagonista in più di un'occasione), ma non seppe replicare la prestazione nel secondo tempo, e venne estromessa dalla competizione dalle reti di Jovetic (al 74' con un bel destro dalla distanza) e Ljajic, allo scadere in pieno recupero.
Il match dell'aprile 2016, invece, segnò la definitiva rinuncia alla conquista dello Scudetto per il Napoli, che, distante già 6 punti dalla capolista Juventus, con la sconfitta subita a San Siro diede addio, anche se ancora non matematicamente, ai sogni di gloria dei lontani anni '80-'90. A differenza del match di gennaio, deciso con reti realizzate tutte nella ripresa, la sfida primaverile si decise nei primi 45 minuti: dopo neanche 300 secondi Icardi sfruttando al meglio un lancio di Medel (e grazie ad un controllo di palla pazzesco) mise a sedere Reina per la rete dell'1-0, raddoppiato poi da Marcelo Brozovic, servito dallo stesso argentino, che al 44' in contropiede, siglò la rete del definitivo 2-0.