Giornata d'attesa per i tifosi Azzurri quella di oggi, stasera l'Italia sfiderà la favoritissima Germania nei quarti di finale dell'Europeo francese. Non ci sono ricordi felici legati alla data del 2 luglio, e proprio la Francia è di mezzo in tale discussione: esattamente sedici anni fa, infatti, i transalpini ci batterono nella finale dell'Europeo di quell'estate grazie ad un golden-gol dell'allora giovanissimo Trezeguet che nel campionato dopo avrebbe vestito per la prima volta in carriera la maglia della Juventus.

Quella sera è lo stadio di Rotterdam il palcoscenico dello spettacolo, Italia e Francia si erano già recentemente ritrovate contro nel Mondiale di due anni prima, il match della traversa di Di Biagio che aprì il cammino vincente agli avversari poi vincitori della competizione.

Il match è equilibrato, ma al 55' un'invenzione di Totti libera Pessotto sul fondo, cross perfetto e zampata di Delvecchio per il vantaggio Azzurro. La reazione francese non tarda ad arrivare, ma le occasioni migliori capitano ancora a Delvecchio e soprattutto a Del Piero, entrato nella ripresa, ma l'imprecisione dei nostri attaccanti è fatale: minuto 90, Cannavaro non riesce ad allontanare, la palla arriva sui piedi di Wiltord, diagonale di sinistro che si infila sotto le gambe di Nesta e sorprende Toldo. E' l'1-1 che manda il match ai supplementari. La Francia dimostra di averne di più, e ad un paio di minuti dalla fine della prima frazione trova il golden-gol che le consegna il titolo: Pires a sinistra semina avversari come birilli, cross basso in mezzo dove Trezeguet raccoglie spedisce sotto la traversa con un tiro di prima intenzione di sinistro sotto la traversa. Titolo a Zidane e compagni, grossa delusioni e polemiche per noi.

Al ritorno a casa gli Azzurri aspre critiche dell'allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, accuse a Dino Zoff di aver gestito in maniera dilettantistica la finale. L'effetto è fragoroso: dimissioni immediate ed irrevocabili nonostante il buon cammino ottenuto sino a quel momento. Questa la pagina finale dell'era Zoff, passaggio di testimone ad un altro grande del calcio italiano: Giovanni Trapattoni.