E pur si muove. Nonostante le prime deviazioni sul cammino, l’Inter si muove nella direzione voluta da Antonio Conte. Sperando di non dover rimpiangere in futuro i 5 punti seminati nelle ultime due partite, il tecnico ha qualche solida certezza a cui aggrapparsi per il futuro. Insomma, il giorno dopo la caduta nel derby, in casa Inter la delusione (tanta) non ha cancellato l’ottimismo (crescente). I nerazzurri sono convinti che il meglio debba ancora venire, soprattutto se si sfrutteranno appieno le enormi potenzialità offensive. Dalla coppia Lukaku-Lautaro alle frecce laterali fino alla diga Barella-Vidal, c’è più di una luce in fondo al tunnel interista.

Inter, grana Conte: le statistiche del derby con il Milan

Ormai è cosa nota, il nuovo Conte ha fatto una scelta filosofica: vuole inseguire l’estetica oltre al risultato. Ambizioso, ma non utopistico. Tutto nasce dall’idea che nel calcio del 2020, alla lunga, si arrivi alla vittoria solo giocando meglio dei rivali. Nella complessa ricerca della bellezza, però, il tecnico non vuole perdere per strada un po’ della vecchia cara sostanza. Nasce da lì il continuo richiamo al cinismo: «Ogni partita creiamo tanto, ma dobbiamo essere più freddi per sfruttare le occasioni», ha ripetuto a caldo nel post-Milan. Insomma, basterebbe raddrizzare la mira sotto porta, che negli ultimi venti giorni si è un po’ persa. Impressiona, infatti, il crollo di efficacia fotografato dai freddi numeri. L’Inter ha tirato contro il Milan lo stesso numero di volte che contro il Benevento: 18, tante. Ma se in Campania ha messo dentro cinque palloni, a San Siro è entrato solo il sinistro di Lukaku. Tradotto: la percentuale realizzativa è passata dal 27,8% ad appena il 5,5.

Inter, ecco i pupilli di Conte

Conte raccoglie sicurezze anche ai lati e in mezzo. Il primo scorcio di campionato, ad esempio, ha confermato le intriganti possibilità sugli esterni: Hakimi e Perisic hanno spesso sfondato le linee nemiche. Ma, soprattutto, si può costruire il domani attorno ad Arturo Vidal e Nicolò Barella: un pupillo di lunga data e uno di più recente innamoramento. Il cileno ex Barcellona non ha ancora giocato 90 minuti filati: se nelle prime due è solo entrato, contro il Milan si è limitato a una settantina di minuti, esattamente come contro la Lazio. Quando crescerà di condizione, saliranno pure il minutaggio e il rendimento. Barella, invece, è già a uno snodo decisivo della carriera e sta prendendo la strada dei grandi, per la gioia del suo allenatore-mentore.

Conte deve risollevare la sua Inter (Getty Images)
Conte deve risollevare la sua Inter (Getty Images)