La Serie A accoglierà il fuorigioco semiautomatico da subito. E, probabilmente, anche il Var a chiamata. Il doppio annuncio (nonché conferma) è arrivato dal presidente della Lega Lorenzo Casini in conferenza stampa.

Sul fuorigioco semiautomatico

"Oggi abbiamo chiesto ad AIA e FIGC di poter iniziare nel mese di gennaio, entro il 27 che è l'inizio del girone di ritorno. È una novità relativa, è già applicato in UEFA e quindi le squadre che giocano in Champions sono già abituate".

Sulle prossime novità

"Il tifoso può essere interessato dagli aspetti che riguardano il gioco. Qui si valuta l'introduzione del challenge, cioè del VAR a chiamata, così come rendere pubblici i dialoghi con l'arbitro. Poi c'è un tema di tempo effettivo, cioè di migliorare ancora di più l'esperienza provata dalla FIFA nei campionati del mondo per garantire maggiore uniformità. Poi c'è il tema delle panchine, di poter far scaldare cinque giocatori contemporaneamente, come avviene in UEFA. E poi bisogna ridurre il numero di partite, la Serie A pensa che si possano ridurre le amichevoli della Nazionale. Questa è la parte gioco, ma anche la parte giovani può interessare: si può valorizzare la Primavera con un numero di formati in casa e in Italia anche nel settore Primavera, come in Serie A. Poi c'è il tema delle seconde squadre: ci sarà un'informativa lunedì in Consiglio Federale, noi arriveremo con un progetto per rendere più appetibili le seconde squadre. Speriamo che i tifosi siano sempre più interessati al calcio femminile, su cui la Lega propone una serie di interventi finanziari e normativi. C'è anche un tema legato alla pirateria, speriamo che i tifosi capiscano quanto danneggia il calcio".

Sul no alla rateizzazione delle tasse

"In realtà, dalle interlocuzioni istituzionali non c'è stato alcuno stop a voler risolvere il problema dei pagamenti sospesi di tutto lo sport. Il governo ci sta lavorando, siamo in attesa di capire come. Non farei confusioni con eventuali pareri negativi o bocciature di singoli emendamenti rispetto ai propositi del governo. Il ministro Abodi ha mostrato consapevolezza di voler risolvere il tema nell'ambito degli strumenti a disposizione".

Sull'ipotesi playoff

"No, non è un tema che è stato trattato quello dei playoff. Poi io ricordo che i nostri parametri di riferimento sono Liga e Premier League: anch'esse sono a venti squadre e non hanno i playoff. Prima di parlarne, bisogna fare uno studio serio. Al momento non se n'è parlato. Temi che sono stati accennati riguardano i playout nel momento in cui si lavorasse con la B a un diverso sistema di promozione e retrocessione. La Serie B per esempio ha già detto di ritenere eccessive quattro retrocessioni, che determinano un cambiamento di sette squadre: è una richiesta ragionevole, se si va a vedere quello si può ragionare anche del tema dei playout. Però sono temi non affrontati nel documento proposto oggi, anche perché ci sono divergenze di vedute all'interno della Serie A: oggi tutti i club hanno capito che sono prioritari interventi strutturali".

Sull'audio Var pubblico

"Siamo ancora a una fase di proposte, che però sono di due tipi. Una è di rendere pubblico l'audio durante alcune partite di Coppa Italia o di campionato per vedere che effetto fa, tanto l'audio è già accessibile: gli arbitri sanno già che vengono ascoltati. L'altra è di comunicazione, dare all'arbitro la possibilità di spiegare le scelte fatte al pubblico".